G7 sul Mar Rosso: sottolineata la necessità di ordine marittimo “libero e aperto”

Gli Houthi: 14 attacchi dal Mar Rosso all'Oceano Indiano in due settimane

Yoko Kamikawa

La riunione a livello dei ministri degli Esteri del G7, che si è tenuta a Capri, in Italia, ha dedicato una speciale sessione di lavoro all’escalation della tensione nel Mar Rosso. Il G7 ha condannato in maniera esplicita gli  attacchi degli Houthi dello Yemen alle navi che transitano nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden e hanno convenuto di “continuare a collaborare insieme per affrontare la situazione nel Mar Rosso”.

I ministri degli Esteri del G7 hanno dichiarato che il Mar Rosso e il Golfo di Aden, nonché le regioni marittime che comprendono l’Oceano Indiano, il Mar Cinese Meridionale e il Mar Cinese Orientale, sono vie di vitale importanza per collegare Europa, Medio Oriente e Asia. Il capo della diplomazia del Giappone, Yoko Kamikawa, ha sottolineato che la sicurezza in queste aree marittime “influisce direttamente sulle catene di approvvigionamento e come conseguenze su tutta l’economia globale”.

Nelle ultime due settimane il movimento yemenita Houthi, fortemente appoggiato dall’Iran, ha effettuato 14 attacchi contro 8 navi mercantili non soltanto nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, ma allagando il proprio raggio d’azione anche all’Oceano Indiano. Dall’inizio delle operazioni sovversive lo scorso novembre un totale di 98 navi è stato attaccato dal movimento yemenita. Come ha dichiarato Abdel-Malik al Houthi in un discorso televisivo le ultime14 operazioni sono state condotte da 36 missili e droni. “Abbiamo attaccato otto navi collegate ai nostri nemici nelle ultime due settimane, portando il totale delle navi prese di mira a 98”, ha detto Al Houthi. DI recente gli Houthi, noti anche come Ansar Allah (Partigiani di Dio), hanno annunciato di far parte del cosiddetto “Asse della resistenza islamica” e di ispirarsi a Hezbollah libanese, che, secondo gli analisti internazionali, fornisce loro competenze militari.