Il monopolista russo dei diamanti Alrosa ha annunciato di aver trovato in una delle sue miniere della Yakutia, nell’estremo nord-est della Siberia, il diamante “più grande del mondo”. La gemma da 390,7 carati è la più grande mai rinvenuta negli ultimi 10 anni e rappresenta una rara “combinazione di massa, forma e colore che rendono la pietra davvero unica”.
Ma per venderlo Alrosa deve agire molto in fretta. E questo perché i Paesi del G7 starebbero per annunciare nel giro di un paio di settimane un divieto diretto di importazione di diamanti russi. L’embargo dovrebbe entrare in vigore il 1° di gennaio del 2024 e secondo gli analisti “minaccia di portare a una spaccatura nel mercato globale dei diamanti, rappresentato per quasi il 40% proprio dai Paesi del G7”.
Successivamente potrà essere introdotto un sistema di “divieti indiretti”, volto a bloccare il trasporto di diamanti russi attraverso il confine. L’agenzia d’informazione Bloomberg ha scritto che “risalire all’origine di un diamante è possibile solo prima della sua certificazione nell’ambito del ‘Processo di Kimberley’, quando un lotto di diamanti grezzi viene identificato come conforme ai requisiti del sistema di certificazione, dopodiché sarà più difficile rintracciare le origini delle pietre”.
Secondo un rappresentante del G7 “la Russia è il più grande fornitore di diamanti a livello globale. Con questo sistema sarà praticamente tagliata fuori e potrà vendere i propri diamanti su un mercato inferiore e a prezzi più bassi”.
Le proposte di bloccare l’export diamantifero russo risalgono al settembre del 2022 quando Polonia, Irlanda, Estonia, Lettonia e Lituania hanno chiesero all’Unione europea di elaborare un sistema per vietare l’importazione di gemme grezze o lavorate siberiane. Subito dopo l’inizio del conflitto armato russo-ucraino la UE ha interrotto l’esportazione dei suoi diamanti verso la Russia, nel tentativo di danneggiare la ricca élite del Paese.
Nel 2021, ovvero prima della guerra in Ucraina, l’agenzia International Trade Center, stimava le esportazioni di diamanti russi in 4,5 miliardi di dollari. Anche adesso la destinazione principale dell’export russo è il Belgio, con il centro di Anversa che domina il mercato internazionale del taglio e lucidatura delle pietre preziose. Da molti mesi il Governo belga si trova sotto pressione per la sua presunta opposizione a bloccare il commercio di diamanti con la Russia. Ma nel settembre del 2023 la resistenza degli importatori belgi pare sia stata sconfitta. Secondo le fonti di Bruxelles “il Belgio, che non è un membro del G7, si è impegnato a sostenere le restrizioni se si riuscirà a trovare un meccanismo compensatorio efficace”.