Gaza: Cina esorta Israele a cessare le ostilità

Il leader politico-religioso sciita iracheno, Muqtada al-Sadr, ha accusato i Paesi europei di ipocrisia

Lin Jian

Mentre aumenta la possibilità di una guerra su larga scala nel Medio Oriente, la Cina si è rivolta con un appello a Israele affinché vengano cessate le ostilità e i massacri della popolazione civile della Striscia di Gaza. Pechino ha intanto espresso “profonda preoccupazione” per l’attacco, sferrato da Israele il 10 agosto contro una scuola trasformata in rifugio a Gaza City, che ha provocato oltre 100 morti.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha ribadito la dura condanna di Pechino per “tutti gli atti che danneggiano i civili”. La Cina, ha sottolineato il diplomatico,  si oppone a tutte le azioni che violano il diritto internazionale: “Facciamo appello a Israele affinché ascolti la volontà della comunità internazionale, ponga immediatamente fine alle ostilità, faccia tutto il possibile per proteggere i civili ed eviti un’ulteriore escalation nella regione”, ha dichiarato Lin.

Muqtada al-Sadr

Per i Paesi arabi gli appelli e le dichiarazioni dei Paesi Occidentali rappresentano una presa in giro dell’opinione pubblica internazionale. Il noto leader politico e religioso sciita iracheno, Muqtada al Sadr, ha bollato come una “spudorata menzogna” la dichiarazione congiunta dei tre Paesi europei – la Francia, la Germania e il Regno Unito – in cui si esorta l’Iran a “non alimentare tensioni e rischi di escalation”.

“Prima di tutto questi Paesi dovrebbero interrompere il loro sostegno globale alla brutale entità terroristica sionista (Israele, N.d.R.), compreso il loro sostegno illimitato con armi, munizioni e qualsiasi altro supporto materiale o morale”, ha dichiarato al-Sadr.

Il conflitto comincia a pesare molto sull’economia dello Stato ebraico: lunedì, 12 agosto, l’agenzia internazionale di rating Fitch ha abbassato la sua valutazione del credito di Israele portandola da “A+” ad “A”, citando il peggioramento dei rischi geopolitici a causa del protrarsi della guerra a Gaza, e ha mantenuto l’outlook del rating “negativo”, ipotizzando così un possibile ulteriore declassamento. “Non escludiamo – hanno scritto gli analisti di Fitch in un comunicato – che il conflitto a Gaza possa durare anche nel 2025 e che ci sia il rischio di allargamento verso altri fronti”.

I timori che il conflitto a Gaza possa trasformarsi in una guerra più ampia tra Israele, il Libano e l’Iran si sono intensificati dopo l’uccisione a Teheran del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e successivamente a Beirut del comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr.