In assenza di Hamas si è concluso con un nulla di fatto a Doha l'ennesimo turno di negoziati sul sessate il fuoco nella Striscia di Gaza
L’ex presidente americano e candidato del partito Repubblicano alle presidenziali negli Stati Uniti, Donald Trump, ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, per “parlare del rilascio degli ostaggi e del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”.
Secondo il sito di notizie americano “Axios”, che ha citato “alcune fonti ben informate”, lo scopo della chiamata era che Trump incoraggiasse Netanyahu ad accettare l’accordo mediato dagli Stati Uniti con Hamas.
La conversazione telefonica tra Trump e Netanyahu ha preceduto un nuovo tentativo di trovare un compromesso sulla situazione della Striscia di Gaza, dove secondo gli ultimi dati, citati dal quotidiano israeliano “Haaretz”, quasi 40.000 persone sono state uccise dall’inizio della guerra.
Dopo che Netanyahu aveva annunciato che non si sarebbe tirato indietro sulla richiesta di Tel Aviv di rilasciare immediatamente 33 ostaggi israeliani, Hamas ha dichiarato che non manderebbe una delegazione per partecipare al nuovo round di negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che si è tenuto giovedì, 15 agosto a Doha, in Qatar. Vale a dire che sin dall’inizio è stata annullata la possibilità di raggiungere a breve un accordo, che scongiurasse una “risposta militare dell’Iran contro Israele”. Oltre a Israele all’incontro hanno partecipato i rappresentanti del Qatar, degli Stati Uniti e dell’Egitto.
Hamas ha comunque fatto sapere che potrebbe prendere parte alle consultazioni dopo il 15 agosto invitando Israele a “non imporre nuove condizioni”.
Come ha ricordato la stampa israeliana i mediatori stanno cercando da mesi di raggiungere un accordo per una tregua dopo dieci mesi di guerra tra Israele e Hamas. Il tema centrale di ogni colloquio è il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas durante l’attacco contro lo Stato ebraico il 7 ottobre del 2023.
Questo nuovo round di colloqui si è svolto in un contesto internazionale tesissimo, mentre i combattimenti nella Striscia di Gaza e i duelli missilistici tra l’esercito israeliano e Hezbollah del Libano minacciano di infiammare l’intera regione, dopo l’assassinio del capo di Hamas a Teheran e di un alto funzionario di Hezbollah vicino a Beirut. Il presidente USA Joe Biden ha dichiarato martedì, 12 agosto che un “cessate il fuoco nella Striscia di Gaza potrebbe impedire all’Iran di compiere ritorsioni contro Israele”.
Subito dopo l’incontro di Doha, il presidente Biden e il numero due degli USA, Kamala Harris, sono stati aggiornati sugli sviluppi in Medio Oriente dal Consiglio della sicurezza nazionale americano. Secondo il quotidiano americano “New York Times” Israele “ha raggiunto il possibile militarmente nella Striscia di Gaza e continuare a bombardare l’enclave palestinese aumenta solo i rischi per i civili”. I rappresentanti dell’Amministrazione della Casa Bianca, citati dal “New York Times” ritengono che sotto molti aspetti l’operazione militare di Israele “ha causato più danni ad Hamas di quanto si potesse prevede all’inizio della guerra”.