Gaza: si spostano a Il Cairo i colloqui per un cessate il fuoco

Le accuse dell'Iran: i colloqui di Doha miravano a ritardare la nostra risposta contro Israele

Mohammad Soltanifar

Dopo che si sono conclusi con un nulla di fatto venerdì sera a Doga, in Qatar, i due giorni di colloqui per trovare un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, gli Stati Uniti, l’Egitto e il Qatar, i tre Paesi che stanno lavorando come mediatori tra Israele e Hamas (che non sta partecipando ai colloqui direttamente), hanno annunciato che i “negoziati riprenderanno la prossima settimana al Cairo, la capitale egiziana”.

Il movimento Hamas e il loro alleato libanese Hezbollah hanno annunciato una momentanea sospensioni di ostilità per i giorni dei negoziati. Da parte sua l’Iran ha nuovamente attaccato il processo negoziale, volto a “a ritardare la risposta iraniana contro Israele”. Come ha dichiarato Mohammad Soltanifar, capo dell’Ufficio per la protezione degli interessi della Repubblica islamica a Il Cairo, in riferimento all’uccisione del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, “gli USA stanno guadagnando tempo per ritardare la legittima risposta dell’Iran alla chiara aggressione del regime israeliano che ha violato la sovranità della Repubblica islamica dell’Iran”.

Ciononostante il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto di essere “ottimista”, e che “non si è mai stati così vicini a un qualche tipo di accordo”. Come invece scrive la stampa internazionale “i negoziati, che vanno avanti da mesi, finora però hanno portato a poco”. Su quelli in corso c’è una grande attenzione per via delle crescenti tensioni tra Israele e Iran nelle ultime settimane: da giorni ci si aspetta che l’Iran – che sostiene e finanzia Hamas – attacchi in qualche modo Israele come ritorsione per quell’omicidio.