Nella Striscia ci sono già 1,6 milioni di dosi ma al momento non è stato possibile somministrarle
Israele alla fine ha dato l’ok per tre giorni di tregua nella Striscia di Gaza. Il governo Netanyahu minimizzare la decisione annunciata dal responsabile dell’Organizzazione mondiale per la Sanità (OMS) nei Territori palestinesi, decisione che che ha una certa rilevanza dopo 10 mesi di guerra e sofferenze per la popolazione palestinese.
Il personale dell’OMS potrà quindi portare avanti una campagna di vaccinazione contro la poliomielite, malattia che è tornata nella striscia dopo 25 anni a causa delle precarie condizioni igieniche e alla pessima qualità dell’acqua.
La tregua dovrebbe iniziare domenica 1 settembre, inizialmente dal centro di Gaza per poi estendersi a nord e a sud. Non si sparerà in ogni zona per tre giorni e si potrà arrivare fino a quattro, anche Hamas che ha dichiarato che non condurrà attacchi.
Nella Striscia sono già arrivate oltre 1,6 milioni di dosi di vaccino ma fino ad oggi non è stato possibile somministrarle a causa degli scontri. Il primo caso di poliomielite accertato dopo 25 anni, riporta Avvenire, “riguarda Abdul Rahman, 11 mesi, al quale il tipo 2 del virus ha parzialmente paralizzato la gamba sinistra. La foto che lo ritrae in una tenda del campo profughi di al-Mawasi, addormentato nel suo seggiolino con una bambina più grande a sventolargli aria fresca sul volto, ha fatto il giro del mondo. La mamma, Niveen Abu al-Jidyan, ha raccontato: ‘Non era stato vaccinato a causa dei nostri continui spostamenti. Quando abbiamo lasciato il Nord aveva solo un mese'”.