La crisi della Germania e dell'automotive europeo colpisce anche lo storico produttore di Stoccarda
La crisi dell’automotive europeo, e tedesco in particolare, sembra non avere limiti. Dopo le note vicende di Volkswagen, che ha annunciato la chiusura di diversi stabilimenti e un piano di razionalizzazione dell’occupazione e dei salari, anche il produttore premium per eccellenza, Mercedes-Benz, deve mettere mano ai suoi piani industriali. La notizia arriva dall’agenzia di stampa tedesca DPA che riporta le parole di un portavoce del gruppo di Stoccarda che spiegano che si punta a un piano di ristrutturazione da “diversi miliardi di euro all’anno”.
Non viene specificato se questo comporterà anche un taglio nella forza lavoro: l’attuale piano sindacale del gruppo di Stoccarda non prevede licenziamenti fino al 2029.
“La situazione economica rimane estremamente volatile in tutto il mondo. Solo aumentando in modo sostenibile l’efficienza potremo rimanere finanziariamente forti e in grado di agire. Stiamo proseguendo su questa strada con calma ma con estrema coerenza”, ha continuato il portavoce spiegando genericamente che si cercherà di agire sui costi fissi.
Una cosa è certa, l’industria europea deve capire dove vuole andare e come fare i conti con un contesto economico sempre più incerto, la crescita esponenziale dei competitor e con la transizione energetica alle porte.