I lavoratori del gigante dell'auto tedesco devono prepararsi ai tagli drastici. Anche Bosch sta per gettare sul lastrico alcune migliaia dei suoi operai.
Le strategie sbagliate, una debole domanda di mercato dell’auto in Europa e i guadagni decisamente inferiori rispetto al previsto. In questi termini l’amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Oliver Blume, ha tracciato in un’intervista alla testata a “Bild am Sonntag” la situazione attuale, ma soprattutto le prospettive “a tinte fosche” che aspettano il gigante dell’auto.
Blume “non vede alternative” a un programma di ristrutturazione e di risparmio per il marchio Volkswagen: “Gli errori che hanno causato i problemi economici sono stati commessi nel passato. I nostri costi in Germania devono essere ridotti in modo massiccio”, ha detto Blume, secondo cui “le vendite del gruppo sono attualmente leggermente superiori rispetto all’anno precedente, e i nostri nuovi prodotti sono ben accolti”. Tuttavia “dobbiamo ridurre i nostri costi” e per fare questo l’Ad della casa dell’auto si è rivolto con un appello ai propri dipendenti, affinché siano “disposti ad accettare tagli”.
Gli utili del gruppo Volkswagen sono crollati del 42% su base annua nel terzo trimestre del 2024, a quota 2,9 miliardi di euro. Al netto delle tasse, l’utile è sceso di quasi il 64%, a 1,58 miliardi di euro.
Non va bene neanche un’altra celebre società tedesca Bosch che ha annunciato “di non poter raggiungere gli obiettivi finanziari per l’anno in corso” e in questo contesto “non ha escluso ulteriori tagli di posti di lavoro”. Secondo quanto è stato comunicato dal management della Bosch “sarebbero a rischio almeno 7.000 posti di lavoro”.
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Per approfondire il tema della situazione economica della Germania con focus sull’industria dell’auto, consigliamo un’analisi di Riccardo Fallico “L’industria dell’auto tedesca muore e trascina nell’abisso la Germania”