Germania: per il 2025 l’80% delle PMI si aspetta recessione

La Germania aumenta i consumi di gas, mentre schizzano alle stelle le importazioni di elettricità dall’estero, per le quali le aziende tedesche hanno pagato nel 2024 i 5,3 miliardi di euro.

I risultati di un sondaggio d’opinione, condotto tra i manager delle imprese piccole e medie (PMI) della Germania dall’Associazione federale tedesca delle PMI (BVMW), parlano molto chiaro: l’80% delle PMI della Germania “si aspettano una rapida recessione economica nel corso del 2025”. Inoltre il 40% degli imprenditori delle imprese tedesche di piccole e medie dimensioni ha dichiarato di “aver registrato nel 2024 un notevole calo del fatturato”, mentre il 42% degli intervistati ha inoltre dichiarato di “aver deciso di ridurre all’osso gli investimenti, stanziati per il 2025”.

Uno degli aspetti più fallimentari della politica economica del Governo uscente del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è legata alla transizione energetica “accelerata e a tutti i costi”. Le fonti di energia elettrica rinnovabili, dal solare all’eolico, non riescono a soddisfare neanche minimamente il fabbisogno energetico dell’industria tedesca: come conseguenza nel quarto trimestre del 2024 il consumo di gas in Germania è aumentato ancora del 5,8% rispetto all’analogo periodo del 2023. Stando ai dati statistici, pubblicati dall’Agenzia federale per il controllo delle reti (Bundesnetzagentur, BNETZA) rispetto all’anno precedente, l’industria tedesca nel 2024 “ha registrato un aumento nei consumi di gas del 9,1%”. Le economie domestiche e le PMI non possono spendere le cifre astronomiche per gas e luce: l’aumento dei consumi di gas nel periodo ottobre-dicembre del 2024 è stato comunque del 2 per cento.

Inoltre in seguito alla chiusura delle centrali nucleari tedesche e la scarsa generazione delle centrali “verdi”, nel 2024 la Germania ha dovuto importare la cifra astronomica pari a  77.000 gigawattora di energia elettrica. Secondo lo stesso rapporto della BNETZA “per l’elettricità acquistata all’estero gli importatori tedeschi hanno dovuto pagare complessivamente 5,3 miliardi di euro”.