Germania: politici chiedono a Scholz di proseguire i colloqui con Putin

Il coinvolgimento diretto degli Stati europei nel conflitto russo-ucraino: la Polonia ha riconosciuto per la prima volta che nel territorio polacco era stato costruito e funziona uno stabilimento militare dell’industria della difesa ucraina.

Saskia Esken

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz dovrebbe “avere altri colloqui telefonici” con il presidente russo, Vladimir Putin, dopo quello avvenuto lo scorso novembre. Lo ha dichiarato la copresidente del Partito socialdemocratico tedesco (SPD), Saskia Esken (nella foto), secondo la quale “bisogna avere queste conversazioni ancora e ancora per esplorare cosa si può fare affinché, finalmente, le morti cessino”.

Esken ha sottolineato che il cancelliere Scholz è in contatto con i vertici dell’India e del Brasile, i due Paesi che hanno stretti rapporti con Mosca e che lavorano su alcune importanti iniziative di pace: “La guerra non si decide sul campo di battaglia ma attraverso i negoziati. E per questo ci devono essere canali di comunicazione per sapere su chi possiamo contare”, ha sottolineato infine Esken.

Le dichiarazioni di Esken sono state fatte il giorno dopo l’interruzione – decisa dall’Ucraina – delle forniture del gas russo ai Paesi europei. La Russia ritiene gli Stati Uniti e l’Ucraina responsabili del blocco del transito del gas russo diretto all’Europa. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, Kiev ha deciso di bloccare il transito del gas proveniente dalla Russia ai residenti dei Paesi europei, nonostante Gazprom abbia adempiuto ai suoi obblighi contrattuali: “La cessazione delle forniture di energia russa competitiva e rispettosa dell’ambiente non solo indebolisce il potenziale economico dell’Europa, ma ha anche un impatto molto negativo sul tenore di vita dei cittadini europei”, ha dichiarato Zakharova, secondo la quale principale beneficiario della “nuova divisione del mercato energetico del Vecchio continente” sono gli Stati Uniti. “La responsabilità di fermare la fornitura di gas russo spetta interamente agli Stati Uniti, al regime fantoccio di Kiev, nonché alle autorità degli Stati europei che hanno sacrificato il benessere dei loro cittadini per il sostegno finanziario all’economia statunitense”, ha detto Zakharova.

Mentre sempre più politici europei auspicano l’inizio delle trattative di pace tra Mosca e Kiev, si scoprono molti fatti nuovi riguardo al coinvolgimento clandestino dei Paesi europei al conflitto armato in Ucraina. La Polonia collabora da molto tempo con l’Ucraina nella produzione di armi e di munizioni, ma non rivela questa collaborazione per ragioni di sicurezza. Lo ha dichiarato in un’intervista all’agenzia d’informazione ucraina “Zn.ua” Piotr Lukasiewicz, incaricato d’affari polacco in Ucraina. Rispondendo alla domanda riguardo alla situazione attuale e alle prospettive di costituzione di imprese militari ucraino-polacche, il diplomatico polacco ha detto che “tale cooperazione è già in corso da parecchio tempo e comprende la produzione di droni, la riparazione di carri armati, nonché lo sviluppo nel campo delle alte tecnologie ad uso militare”.

Lukasevich ha confermato che in Polonia è stato costruito e funziona uno stabilimento dell’industria della difesa ucraina, ma si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli. “Alcuni Paesi che dichiarano tale cooperazione, come la costruzione di un impianto per la produzione di equipaggiamento militare, sono geograficamente situati lontano dalla Russia. E poiché nulla li minaccia, possono parlarne. Noi siamo molto vicini e quindi non preferiamo non parlarne. La geografia in questo contesto è molto importante. Comunque lo stabilimento esiste e funziona molto bene”, ha detto il diplomatico polacco.