Gli ordini industriali in Germania hanno subito un “drastico calo” che ha colpito soprattutto quelli dall'estero. Le fabbriche tedesche soffrono la mancanza dei clienti russi.
Non c’è nulla da fare: la performance economica dell’ex locomotiva industriale dell’Europa lascia molto a desiderare e ora anche la Banca centrale della Germania (Deutsche Bundesbank) prevede un ulteriore declino del PIL tedesco nel primo trimestre del 2024. Nel suo rapporto mensile di marzo, gli esperti della Bundesbank hanno scritto, che dopo un calo dello 0,4% in gennaio e -0,2% in febbraio, anche a marzo il PIL tedesco dovrebbe registrare una contrazione “di lieve entità” stimato in meno lo 0,2%, mentre l’economia del Paese “continua a essere in difficoltà per diversi fattori”.
Tra le tendenze “preoccupanti”, gli analisti della Banca centrale tedesca hanno citato la “domanda interna in calo, frenata dall’aumento dei costi di finanziamento”. Sul piano del commercio estero a gennaio, gli ordini industriali hanno subito un “drastico calo”, che ha colpito soprattutto quelli dall’estero. Per molti decenni la Russia era stata tra i principali clienti dell’industria metalmeccanica tedesca, che ora fa molta fatica e sbarcare sui nuovi mercati, lontani e non sufficientemente solvibili.
Inoltre, continuano a pesare come macigni le “incertezze legate alla politica economica sia della Germania, che dell’Unione europea nel contesto della transizione ecologica e della lotta contro i cambiamenti climatici”. L’agenda “verde” ha già avuto delle ripercussioni negative sul business. “Le imprese – ha scritto la Bundesbank – percepiscono sempre più come un ostacolo il quadro di politica economica, così come il crescente onere della burocrazia e della regolamentazione”. Per questo nel breve e nel medio periodo di tempo, “le prospettive per l’economia tedesca sono piuttosto fosche”.