Nella Germania bloccata dalla protesta degli agricoltori, l’ex deputata di Die Linke (La Sinistra) al Bundestag, Sahra Wagenknecht, ha presentato il suo partito che si propone di stravolgere la politica di BErlino. L’ex locomotiva d’Europa continua ad arrancare, il dato sulla produzione industriale vede un calo dello 0,7% nel mese di novembre su base mensile, dell’1,9 % nel trimestre settembre – novembre rispetto al trimestre precedente mentre, paragonando novembre 2023 e novembre 2022, i numeri riportati dall’Ufficio federale di statistica (STBA) segnano addirittura un -4,8%. Una crisi senza fine che sta scuotendo anche il sistema politico tedesco.
La nuova formazione riporta il nome della fondatrice “Bündnis Sahra Wagenknecht” (Alleanza Sahra Wagenknech) e avrà il battesimo delle urne alle prossime elezioni europee di giugno, dove la leader non si presenterà in prima persona e nelle elezioni nei Länder Sassonia, Turingia e Brandeburgo del prossimo settembre. Il primo congresso nazionale sarà invece il 27 gennaio a Berlino.
“La maggioranza ha perso fiducia in questi partiti consolidati”, ha spiegato Wagenknech che ha sottolineato come l’obiettivo della sua alleanza (che comprende ex Die Linke come Amira Mohamed Ali e Fabio De Masi ed ex socialdemocratici come Thomas Geisel) è quello di “cambiare radicalmente lo spettro dei partiti tedeschi e, soprattutto, modificare radicalmente la politica”. Le posizioni sono chiaramente di sinistra in politica economica e sociale, mentre sull’immigrazione e politica estera (per esempio nei rapporti con la Russia) le posizioni sono vicine a quelle di Alternative für Deutschland, altra formazione che mina lo storico centrismo tedesco. La recessione e la crisi economica si sono tradotte anche in una crisi politica dell’esecutivo guidato Olaf Scholz in netto deficit di popolarità.
Tornando alle proteste dei “trattori”: l’8 gennaio circa 700 mezzi agricoli hanno raggiunto la Porta di Brandeburgo, a Berlino, altri si sono posizionati a Colonia, Brema e Amburgo bloccando strade e autostrade e protestando contro il taglio alle agevolazioni fiscali sul gasolio deciso dal governo e contestando, più in generale, il Governo stesso. I “Bauern”, ovvero i contadini, hanno annunciato una serie di ulteriori manifestazioni contestando anche misure europee come il Farm to Fork, programma che prevede l’abbandono del 10% dei terreni agricoli, la conversione a biologico di un quarto degli stessi e una netta diminuzione nell’uso di concimi e fitofarmaci.
Nel complesso le manifestazioni sono state pacifiche, scongiurando timori del Governo di possibili disordini. Ma Scholz, che ha ribadito le misure adottate che hanno innescato la contestazione, ora si trova ad affrontare anche le annunciate proteste dei camionisti e quello di 3 giorni dei macchinisti che bloccherà i treni mettendo in seria crisi la mobilità tedesca.