Germania: un nuovo scandalo blocca la cooperazione sul clima con la Cina

Le ONG ambientaliste presentano ricorso a Corte costituzionale contro la politica climatica del Governo tedesco

Dirk Messner (Foto: cortesia UBA)

L’Agenzia federale per l’ambiente della Germania (Umwelt Bundesamt, UBA) ha deciso di bloccare “per sospetta frode” 45 progetti climatici, preparati per essere realizzati in Cina. “Siamo arrivati alla conclusione che una parte significativa di questi 45 progetti non è in regola e che sono sono fortemente sospettati di essere fraudolenti. Si tratta di un sistema contrattuale ingannevole in cui vengono registrati progetti che non soddisfano i requisiti dichiarati, come alcuni relativi alla riduzione dei gas a effetto serra”, ha dichiarato ai giornalisti il direttore dell’UBA, Dirk Messner. Il direttore ha sottolineato che l’Agenzia aveva indagato su un totale di 56 progetti delle società tedesche che dovevano essere avviati in Cina.

E le politiche climatiche di Berlino si sono trovate nel mirino delle aspre critiche delle organizzazioni ambientaliste “Greenpeace” e “Germanwatch”, che insieme a 54.607 co-querelanti, hanno presentato un ricorso alla Corte costituzionale di Karlsruhe contro il Governo tedesco, affinché presenti una “legge sulla protezione del clima, conforme alla Costituzione”. Inoltre vengono chieste le efficaci misure per “ridurre davvero le emissioni di gas a effetto serra, in particolare nel settore dei trasporti”.

Come ha detto ai media tedeschi e internazionali Roda Verheyen, legale delle organizzazioni ambientaliste, i “verdi” accusano il Governo del cancelliere Olaf Scholz di “ritardare le misure di protezione del clima efficaci e socialmente giuste, violando così le libertà civili e i diritti di uguaglianza”.

“Per salvaguardare i nostri diritti fondamentali – ha sottolineato Verheyen -, le riduzioni delle emissioni devono essere introdotte e attuate in tempo utile. L’emendamento alla legge sulla protezione del clima, varata recentemente dal Bundestag, ottiene esattamente il contrario”.