Germania, Volkswagen rompe il patto anti licenziamenti

A partire dal 2025 il colosso di Wolfsburg potrà tagliare il personale

Per Volkswagen, per decenni fiore all’occhiello dell’industria tedesca, è un passo senza precedenti. Il costruttore di Wolfsburg ha rotto il patto con il sindacato tedesco dei metalmeccanici IG Metall che prevedeva esplicitamente la salvaguardia dei dipendenti tedeschi del gruppo fino al 2029. Si tratta di un’intesa che era stata raggiunta ben 30 anni fa e che era stata più volte prorogata.

“Dobbiamo mettere Volkswagen nella posizione di ridurre i costi in Germania a livelli competitivi così da poter investire nelle nuove tecnologie e nei nuovi prodotti con le nostre risorse – spiega Gunnar Kilian, capo delle risorse umane come riportato dall’ANSA – Questo periodo ci offre ora l’opportunità di trovare, in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori, soluzioni che ci consentano di posizionare la Volkswagen in modo sostenibile in termini di competitività e futuro”.

Dall’altra parte ci sono e dichiarazioni presidente del consiglio di fabbrica, Daniela Cavallo che ha annunciato una difesa “con fermezza da questo storico attacco ai nostri posti di lavoro. Con noi non ci saranno esuberi”.

Di fatto Volkswagen si è “liberata le mani” per futuri tagli, che potrebbero iniziare dalle due fabbriche su cui già a inizio settembre il mangement aveva espresso dubbi. “L’ambiente economico è diventato ancora più duro e nuovi attori stanno investendo in Europa – spiegava l’amministratore delegato di Volkswagen, Oliver Blume – La Germania come sede aziendale sta restando ulteriormente indietro in termini di competitività”.

Tra gli altri accordi sindacali cancellati ci sono quelli che prevedevano alcune garanzie per i tirocinanti e per i contratti a tempo determinato. E mentre si annuncia un autunno di scioperi, Kilian ha cercato di raffreddare gli animi spiegando che l’intenzione della società è quella di trovare un nuovo accordo nei prossimi mesi.