E' la prima volta che il gigante dell'automotive pensa a tagli sul suolo tedesco
Il gruppo Volkswagen deve tagliare i costi e starebbe valutando, per la prima volta il 87 anni di storia, la chiusura di impianti produttivi in Germania.
Lo riporta Bloomberg spiegando che tra le misure allo studio del management c’è anche la chiusura del patto con i lavoratori finalizzato a mantenere sicuri i posti di lavoro fino al 2029. I margini di profitto di Volkwagen si stanno assottigliando a causa del minor potere di acquisto dei consumatori, della pressione sui prezzi per la concorrenza cinese e a causa di un travagliato passaggio verso la mobilità elettrica.
Tra le ipotesi riportate dai media internazionali ci sarebbe la chiusura di un impianto di produzione di autovetture e di uno che produce componentistica.
“L’ambiente economico è diventato ancora più duro e nuovi attori stanno investendo in Europa . ha commentato l’amministratore delegato di Volkswagen, Oliver Blume, secondo quanto riporta l’ANSA – La Germania come sede aziendale sta restando ulteriormente indietro in termini di competitività”.
Secondo Reuters il direttore finanziario del brand Arno Antlitz e il responsabile della marca Thomas Schaefer parleranno al personale nel corso di una riunione del consiglio di fabbrica prevista per il 4 settembre e individua negli impianti di Osnabrueck, in Bassa Sassonia, e di Dresda, in Sassonia i potenziali siti a rischio.
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