Giappone: a Fukushima iniziano i lavori di bonifica

I detriti radioattivi saranno raccolti e immagazzinati da un braccio robotizzato, ma per recuperare centinaia di tonnellate di combustibile nucleare fuso ci vorranno decenni di lavoro mentre i risultati sono impossibili da prevedere…

È iniziato il conto alla rovescia per la Tokyo Electric Power Co. (TEPCO), operatore della disastrata centrale nucleare di Fukushima, che questo mese dovrà iniziare i lavori di recupero dei detriti radioattivi ed estremamente tossici, che contengono il combustibile nucleare fuso, in uno dei tre reattori colpiti dallo tsunami nel marzo del 2011.

Come scrive la stampa giapponese, dopo le operazioni di scarico nell’Oceano Pacifico delle acque reflue, “la rimozione dei detriti radioattivi è considerata uno dei compiti più impegnativi, delicati e quanto pericolosi per lo smantellamento dei tre reattori e dell’intera centrale nucleare”.

Secondo un comunicato, diffuso dalla TEPCO, è stato costruito un braccio meccanico telecomandato che inizialmente “cercherà di recuperare solo pochi grammi di detriti radioattivi dal reattore numero 2 di Fukushima”. L’operazione è talmente complicata che la TEPCO non ha azzardato né fare previsioni sulla tempistica del processo, né presentare all’opinione pubblica giapponese e mondiale “la tabella di marcia per la rimozione di circa 880 tonnellate di detriti da tutt’e tre le unità della centrale nucleare”.

L’operazione prevede l’inserimento di un tubo estensibile telecomandato e dotato di un braccio robotico nella capsula di contenimento del reattore per provare a recuperare i campioni. Solo per questo test “serviranno circa due settimane”. Secondo le stime del Governo di Tokio i lavori di smantellamento della centrale nucleare potranno durare ancora per 20-25 anni.