Anche in Giappone l’antitrust indaga contro Google. La Big tech statuntitense è nel mirino dell’autorità garante della concorrenza che vuole capire se abbia richiesto illegalmente ai produttori di smartphone di installare il suo browser di default.
“E’ stata avviata un’indagine sulla presunta violazione della legge antimonopolio da parte di Google ed è stato deciso di chiedere informazioni e commenti a terzi sulla presunta violazione”, si legge in una nota della Japanese Fair Trade Commission (JFTC) che puntualizza anche di “non essere giunta ad alcuna conclusione in merito alla violazione o meno della legge antimonopolio”.
Sostanzialmente si sta cercando di capire se l’azienda californiana stia abusando della sua posizione di leader del mercato per bloccare i servizi rivali. In particolare “stipulando accordi di licenza con i produttori di dispositivi mobili Android in base ai quali Google fa installare le sue applicazioni, come un’applicazione di ricerca denominata “Google Search” e un’applicazione di browser web denominata “Google Chrome”, insieme al suo negozio di applicazioni denominato “Google Play”, e indica dove collocare le icone, di tali applicazioni sugli schermi dei dispositivi”. La JFTC vuole anche capire se Google stabilisca accordi “in base ai quali condivide con loro le entrate derivanti dal suo servizio di ricerca pubblicitaria a condizioni che includono l’obbligo di non preinstallare l’applicazione di ricerca dei concorrenti”.
Per questi stessi motivi Google è sotto indagine anche da parte dell’antitrust statunitense. Un’indagine era stata inaugurata sotto il governo Trump ed è stata portata avanti dall’attuale governo democratico fino al processo iniziato a settembre.