Sembra inarrestabile la caduta dello yen che il 26 giugno è sceso al livello più basso sul dollaro dal 1986. La valuta del Giappone è scesa dello 0,6% fino a 160,62 per dollaro superando i livelli che ad aprile 2024 avevano portato La Banca del Giappone a intervenire sul mercato. Nel 2024 la valuta ha perso oltre il 12% con pesanti effetti sull’economia, dall’aumento del prezzo delle importazioni che danneggiano i consumatori all’incertezza nel mondo imprenditoriale.
Il 27 giugno lo yen si è attestato allo 160,52 per dollaro e le autorità giapponesi hanno annunciato l’adozione delle misure necessarie, come affermato dal ministro delle Finanze Shunichi Suzuki. “È auspicabile che i tassi di cambio si muovano in modo stabile. Non sono auspicabili movimenti rapidi e unilaterali. In particolare, siamo molto preoccupati per gli effetti sull’economia”, ha spiegato Suzuki secondo quanto riporta Reuters, “Stiamo osservando le mosse con grande senso di urgenza, analizzando i fattori alla base delle mosse e adotteremo le azioni necessarie”.
“Misure adeguate”, ma non ancora quantificate per evitare oscillazioni eccessive della valuta sono state annunciate anche dal Segretario di Gabinetto, Yoshimasa Hayashi.
Sarebbe l’ampio divario tra i tassi di interesse in Giappone (vicini allo zero) e quelli degli Stati Uniti (tra il 5,25 e il 5,5%) a mantenere alta la pressione sullo yen. Nonostante la Banca del Giappone non sembri intenzionata ad alzare i tassi, secondo alcuni analisti, le pressioni sull’istituto potrebbero portarlo a considerare un rialzo nella prossima riunione di fine luglio.