Di fronte ai problemi economici degli Stati Uniti, dell’Europa e del G7, che lottano per la crescita, il Giappone si presenta nel 2023 come un’economia in perfetta, o quasi, salute. In base agli ultimi dati pubblicati dal Bureau delle statistiche giapponese (Statistics Bureau of Japan, SBJ) il Prodotto interno lordo calcolato su base annua è aumentato nel secondo trimestre del 2023 di un incredibile 6%, ovvero ben oltre la stima di crescita del 2,4-3,1%. Rispetto ai risultati, registrati nei primi tre mesi dell’anno, l’economia del Paese del Sol Levante nel periodo aprile-giugno ha registrato una crescita dell’1,5%. Molto al di sopra della previsione dell’agenzia Trading Economics che, dopo aver intervistato alcuni autorevoli operatori economici giapponesi, aveva ipotizzato per il secondo trimestre 2023 un modesto +0,8 per cento.
Mentre le agenzie internazionali Fitch e Moody’s preannunciano per l’economia statunitense una recessione nel periodo tra la fine del 2023 e il primo trimestre del 2024, le fonti del Governo di Tokyo hanno enfatizzato il fatto secondo cui “è stato il trimestre con la migliore performance per l’economia giapponese sin dal 2020”. In parte l’impennata del PIL è stata spiegata dall’“addio” alle restrizioni Covid, completamente cancellate nel 2022, che hanno dato il via libera all’afflusso dei turisti da tutto il mondo, e all’aumento delle esportazioni. Infatti, la domanda per le merci “Made in Japan” è aumentata nel secondo trimestre del 3,2%. Bisogna notare però che la crescita dell’export è stata trainata principalmente dalle vendite all’estero di automobili. E questo nonostante il Giappone, nell’ambito della politica sanzionatoria, abbia messo al bando le esportazioni di autovetture superiori a 1,9 litri di cilindrata verso la Russia, uno dei maggiori mercati automobilistici del mondo.
Ma, come si dice “un poco di fiele guasta molto miele”: sulla crescita pesa la frenata della spesa per consumi, che nel secondo trimestre ha registrato una flessione dello 0,5% rispetto ai risultati dei primi tre mesi dell’anno.
Takumi Tsunoda, economista senior presso lo Shinkin Central Bank Research Institute, intervistato dal portale Internet Money.it ha presentato un quadro “molto più sobrio” dell’economia giapponese. “Il fattore più importante tra tutti è stato un calo delle importazioni che ha spinto verso l’alto il PIL”, ha sottolineato Tsunoda, secondo cui i dati trionfanti “non significano affatto una forte ripresa dell’economia giapponese”.