La Commissione europea sta monitorando attentamente la situazione di crisi nel Mar Rosso per far fronte a possibili effetti sui prezzi dell’energia.
Ad Amsterdam le quotazioni dei futures sul gas hanno segnato in avvio di seduta del martedì 16 gennaio un leggero rialzo dello 0,26%, dopo il calo della vigilia, che li ha portati sui minimi da ottobre 2021. In media il prezzo del combustibile blu è tornato sulla soglia dei 30 euro al megawattora.
Ciononostante, in seguito alla decisione del Qatar, il secondo maggiore fornitore del gas naturale liquefatto in Europa dopo gli Stati Uniti, di sospendere l’invio di cinque navi metaniere, sia i prezzi del gas che la situazione delle riserve energetiche si sono trovati sotto la lente d’ingrandimento delle autorità europee.
La Commissione europea sta monitorando attentamente la situazione di crisi nel Mar Rosso per far fronte a possibili effetti sui prezzi dell’energia. Lo ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in un punto stampa al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin di Bruxelles. “Stiamo monitorando la situazione molto da vicino. In ogni caso, siamo già usciti da uno choc energetico. La UE ha fatto molto per rafforzare la propria resilienza in termini di energia e per ridurre le proprie dipendenze strategiche in quest’area”, ha dichiarato Dombrovskis, ricordando che l’Unione europea ha a disposizione degli strumenti efficienti, tra cui il Repower Eu, per “far fronte a eventuali necessità straordinarie”.
Il ritiro dalla navigazione nel Mar Rosso di alcune metaniere del Qatar ha fatto spostare nella “zona rossa” l’asticella del pericolo per future forniture, con l’Italia – e in generale l’Europa – a temere un’escalation energetica che sarebbe molto pericolosa mentre il clima invernale attanaglia il Vecchio Continente.