Gli Stati Uniti e i Paesi Bassi limiteranno ulteriormente le vendite di apparecchiature per la realizzazione di microchip. Questa mossa si innesta nel contesto della così detta “guerra dei chip”, inaugurata già sotto il governo Trump.
Protagonista è l’azienda olandese ASML così come le statunitensi Lam Research e Applied Materials che, seguendo le direttive di Washington, avevano inaugurato limitazioni all’export verso la Cina già lo scorso autunno. Anche il Giappone, altro importante produttore in questo campo, ha limitato l’export di vari tipi di tecnologie utili per la produzione di semiconduttori.
In pratica per poter utilizzare i sofisticati macchinari di ASML, la più grande azienda europea del settore, si dovrà ottenere una particolare licenza. Questo esclude, per motivi di sicurezza internazionale e nazionale l’export verso la Cina di tecnologie che sono sfruttabili anche dall’industria bellica.