I Brics accelerano il lancio di una valuta propria

Il lancio di una valuta propria sarà uno dei temi centrali del summit dei Brics a Johannesburg, il 22-24 agosto 2023.

Inizialmente la nuova moneta sarà usata per i pagamenti reciproci commerciali e avrà la copertura aurea. Nei Paesi Brics vive il 40% della popolazione del mondo. I Brics producono il 25% del Pil globale.

Il gruppo dei Paesi Brics, attualmente composto di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, hanno accelerato il passaggio a una valuta commerciale propria. Secondo i media internazionali “l’iniziativa rappresenta una seria minaccia all’attuale dominio globale del dollaro”. Secondo il quotidiano Fortune Washington considera l’iniziativa dei Brics come “molto seria e pericolosa” e per questo motivo “la nuova moneta dovrà affrontare molte difficoltà, prima di diventare una realtà finanziaria vera e propria” in un mondo multipolare. Attualmente l’88% delle transazioni internazionali viene effettuato in dollari e il 58% delle riserve internazionali dei Paesi del mondo è denominato in moneta degli Stati Uniti.
L’emissione di un moneta propria, che dovrà avere la copertura in oro, sarà uno dei temi centrali dell’agenda del prossimo summit dei Brics, in programma a Johannesburg, in Sud Africa, il 22-24 agosto prossimi.
Nell’ultimo anno, specie in seguito all’introduzione delle inedite sanzioni occidentali anti russe, i Paesi dei Brics, in primo luogo la Russia, la Cina e il Brasile sono passati al utilizzo delle valute nazionali proprie nel commercio bilaterale. Inoltre, secondo Fortune, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi e l’Iraq cercano forme di pagamenti alternative al dollaro.
Secondo il quotidiano Les Echos “il passaggio dei Brics a una moneta propria darà una forte accelerazione al processo di de-dollarizzazione nel mondo”. L’osservatore di Les Echos, Claire Bargelès, ha ricordato che “nei Paesi aderenti al gruppo dei Brics, che producono il 25% del Pil globale, vive più del 40% dell’intera popolazione del mondo”. È più che sufficiente per nutrire delle forti ambizioni valutarie, “destinate a difendere un futuro  mondo  multipolare, senza mai più il dominio né degli Usa né più in generale dell’Occidente”, ha sottolineato Bargelès.
Il 29 maggio scorso il presidente brasiliano Luis Inácio Lula da Silva ha detto di “sognare” l’introduzione di una moneta comune dei Brics per “sfidare l’egemonia del dollaro”.
Negli ultimi tempi circa 20 Paesi del mondo, tra cui l’Egitto, l’Arabia Saudita, la Venezuela e l’Etiopia hanno dichiarato di voler aderire ai Brics, che dispongono di un istituto di credito proprio, New development bank (Ndb) con la sede operativa a Shanghai, in Cina. Il gruppo dei Brics fu costituito da Brasile, Russia, India e Cina il 16 giugno del 2009, al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, mentre il Sud Africa è entrato nel gruppo come membro a pieno titolo due anni più tardi, nel 2011.