I dazi della UE sull’import di auto elettriche cinesi danneggeranno entrambe le parti

In caduta libera le importazioni di auto elettriche in Germania

Zheng Zhajie

La Cina adotterà tutte le misure necessarie per proteggere i diritti e gli interessi legittimi delle aziende cinesi. Nel corso di un incontro ad alto livello tra la Cina e la Germania sul cambiamento climatico e sulle prospettive della transizione energetica, il capo della Commissione nazionale cinese per lo sviluppo e la riforma, Zheng Shanjie, ha criticato duramente i piani dell’Unione europea di imporre dazi aggiuntivi sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi: “L’eventuale mossa di Bruxelles danneggerà entrambe le parti”, ha sottolineato Zheng, secondo cui le decisioni del genere “sono contrarie ai principi di mercato e al buon senso”.

Zheng ha inoltre sottolineato che lo sviluppo della nuova industria energetica cinese è guidato dai “vantaggi nella tecnologia, nel mercato e nelle catene industriali”, ed è il risultato della “concorrenza di mercato” piuttosto che di sussidi o di pratiche sleali. “I marchi stranieri stabiliscono fabbriche in Cina non grazie ai sussidi, ma perché Pechino possiede la catena industriale dei veicoli elettrici più completa e lavoratori qualificati dell’industria automobilistica”, ha detto il funzionario cinese.

Ma anche al di là delle barriere doganali, il passaggio dei consumatori a vetture elettriche sta segnando il passo. Secondo i dati, appena pubblicati dall’Ufficio federale tedesco di statistica (Destatis), nei primi quattro mesi del 2024 il numero di auto elettriche, importate in Germania, è diminuito del 45,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni dalla Cina hanno subito una contrazione del 15,7 per cento. Ciononostante la Cina rimane comunque il maggiore Paese esportatore di auto elettriche verso la Germania con 77.000 vetture, seguito dalla Repubblica Ceca (8.100) e dalla Corea del Sud (6.700).