Macron, ha anche annunciato una “nuova coalizione per fornire missili di media e lunga gittata all'Ucraina”. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz: “Nessun soldato andrà in Ucraina da Paesi della UE o della NATO”
Le controverse dichiarazioni sulla possibilità di invio delle truppe occidentali in Ucraina, fatte dal presidente francese, Emanuel Macron, hanno suscitato una bufera di proteste e di polemiche in Europa e nel mondo. Al termine della Conferenza a sostegno dell’Ucraina, tenutasi a Parigi, Macron ha detto che “la possibilità di inviare in futuro truppe occidentali nel conflitto in Ucraina non può essere esclusa”. Il titolare dell’Eliseo ha notato però che “non c’è consenso oggi per inviare in modo ufficiale, riconosciuto e ufficializzato delle truppe di terra”.
Macron, ha anche annunciato una “nuova coalizione per fornire missili di media e lunga gittata all’Ucraina”. Al termine della Conferenza Macron ha detto che è stato deciso di “creare una coalizione per i bombardamenti in profondità”, impiegando “missili e bombe di media e lunga gittata”. Il presidente francese ha precisato che la nuova coalizione si aggiunge a quelle già esistenti, otto in totale. “Inizieremo ad organizzare questa coalizione a partire da stasera”, ha concluso il presidente francese.
Una dura reazione di Mosca non si è fatta attendere. Il portavoce presidenziale, Dmitrij Peskov ha sottolineato che un conflitto militare diretto tra la NATO e la Russia sarebbe “inevitabile” se soldati di Paesi occidentali dovessero essere inviati in Ucraina.
Per il portavoce del Cremlino qualora le forze armate occidentali dovessero sbarcare in Ucraina per far fronte all’offensiva su larga scala dell’esercito russo “in questo caso, bisogna parlare non della probabilità, ma dell’inevitabilità (di uno scontro con la NATO). È così che lo valutiamo. E così dovrebbero pensare anche questi Paesi, se ne devono rendere conto e chiedersi se questo corrisponde ai loro interessi e, soprattutto, agli interessi dei cittadini dei loro Paesi”, ha detto Peskov nel corso di una conferenza stampa.
Il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, e alcuni altri leader europei hanno subito messo le mani avanti, distanziandosi dalle affermazioni di Macron. “Gli alleati della NATO stanno fornendo un sostegno senza precedenti all’Ucraina. Ma non ci sono piani per truppe da combattimento della NATO sul terreno in Ucraina”, ha detto Stoltenberg all’agenzia stampa Associated Press.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha detto che “nessun soldato andrà in Ucraina da Paesi dell’Unione europea o della NATO”. Scholz ha anche sottolineato che “ciò che è stato deciso tra noi fin dall’inizio continua ad essere valido per il futuro”, vale a dire che “non ci saranno truppe sul terreno, né soldati inviati dagli Stati europei o dagli Stati della NATO sul suolo ucraino”.
La discussione sulla possibilità che le nazioni europee inviino proprie truppe in Ucraina è dovuta alla “mancanza di risultati sull’aumento degli aiuti a Kiev”. Lo ha notato il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, in una conferenza stampa congiunta con il premier yemenita, Ahmed Awad bin Mubarak, in visita a Mosca. Per Lavrov, si parla di questa possibilità a causa “dell’assenza di risultati visibili nell’aumento degli aiuti all’Ucraina sotto forma di forniture di munizioni e armi”. Secondo il capo della diplomazia russa “non a tutti in Europa piacciono i processi di continuo pompaggio di armi in Ucraina. Vedete le manifestazioni e proteste in corso”.
Per quanto riguarda la creazione di una “coalizione missilistica” da parte dei Paesi europei per fornire all’Ucraina armi a lungo raggio sarebbe un passo “suicida”, ha detto infine Lavrov, secondo cui “la coalizione dovrà includere forniture di armi a lungo raggio d’azione in modo che raggiungano in profondità la Federazione Russa, che di per sé è suicida se tutto questo viene confermato”, ha sottolineato il ministro degli Esteri russo.