In realtà la capacità solare ed eolica della regione in questo momento rappresenta appena il 7% del mix energetico regionale
L’Occidente non molla e continua passo dopo passo a spingere i Paesi dei Balcani a rinunciare all’import di gas russo. Secondo un recente rapporto del “Global Energy Monitor” , un’organizzazione con sede in California, sostenuta da diverse fondazioni tra cui Bloomberg Philanthropies, European Climate Foundation, Rockefeller Energy Transition Fund, i “Paesi dei Balcani occidentali dispongono di una potenziale capacità solare ed eolica che, se realizzata, potrebbe rendere superflue le centrali elettriche a gas nella regione”.
Gli analisti del “Global Energy Monitor” hanno calcolato che l’Albania, la Bosnia Erzegovina, il Kosovo, il Montenegro, la Macedonia del Nord e la Serbia “insieme hanno un totale di 23 Gigawatt di potenziali progetti solari ed eolici, il 70% in più rispetto a un anno fa, una misura paragonabile alle capacità potenziali della Germania”. Tali progetti, che sono stati annunciati o sono in fase di pianificazione e costruzione, “potrebbero produrre quattro volte più elettricità rispetto a potenziali impianti alimentati a gas”.
Al primo posto, secondo il “Global Energy Monitor” si trova la Serbia che già dispone di impianti che erogano 444 Megawatt di energia elettrica e ha la “maggiore capacità potenziale di impianti solari ed eolici, ovvero di 10,9 Gigawatt e il 47% del totale”, ma in termini di costruzione “è in ritardo rispetto ad altri Paesi dei Balcani occidentali”.
“Tuttavia – sottolinea il rapporto -, la capacità operativa solare ed eolica della regione rappresenta per il momento appena il 7% del mix energetico regionale (1.5 GW)”. Secondo l’analisi, una transizione accelerata verso l’energia pulita e come conseguenza lo stop alle importazioni di gas naturale “potrebbe prevenire l’87% delle emissioni di anidride carbonica della regione (103 milioni di tonnellate nel 2022), e far risparmiare più di nove miliardi di euro in costi energetici”.
E infine, senza mezzi termini, gli autori del rapporto arrivano alla conclusione secondo cui “è necessaria una maggiore volontà politica a livello nazionale nei Paesi balcanici”, mentre “l’Unione europea e gli Stati Uniti devono favorire e sostenere il passaggio dei Balcani occidentali all’energia pulita”, per rinunciare una volta per tutte al “gas costoso e inquinante”.