I Paesi del G20 hanno aumentato ancora le proprie riserve auree

L'anno scorso la Cina ha acquistato 226 tonnellate di oro

Nel 2023 sei Paesi del G20, tra cui la Russia, sono riusciti ad aumentare le proprie riserve auree di 276 tonnellate, mentre la Turchia, che sta vivendo una svalutazione della lira senza precedenti, e la Germania, questa ex locomotiva industriale dell’Europa, sono state costrette a vendere rispettivamente 60 tonnellate e 2,5 tonnellate di oro. Alla fine del 2023 le riserve della Turchia sono scese a quota 726,5 tonnellate e della Germania a quota 3.356 tonnellate di oro.

Il leader degli acquisti l’anno scorso è stata la Cina che ha fatto crescere le proprie riserve auree ancora di 226 tonnellate, fino a 2.236 tonnellate di questo metallo prezioso. Sul secondo gradino della classifica dei Re Mida del 21° secolo è salita nel 2023 l’Australia le cui riserve auree sono cresciute fino a quota 77,5 tonnellate (+21 tonnellate). L’India, che secondo le stime degli analisti internazionali potrebbe sottrarre alla Cina la posizione della seconda maggiore economia mondiale, ha acquistato 17 tonnellate di metallo prezioso per far salire le proprie riserve auree fino a 804 tonnellate. La Russia ha fatto crescere le proprie riserve auree ancora di 16 tonnellate, fino al totale pari a 2.351 tonnellate e attualmente per questo dato il Paese trova al quinto posto al mondo. Il Messico ha comprato circa una tonnellata di oro e attualmente ne controlla una riserva pari a 121 tonnellate, mentre la Francia ha investito in oro veramente poco o niente e ne ha acquistati soli 300 chili, pensando, forse, che per il momento bastassero le 2.347 tonnellate di oro, gelosamente custodite nei sotterranei della Banque de France.

Anche nel 2023 gli Stati Uniti hanno conservato il primato del Paese con le più grandi riserve auree al mondo che sono pari a 8.133 tonnellate. Le riserve auree italiane, giapponesi, britanniche e sudcoreane non hanno subito variazioni l’anno scorso e attualmente totalizzano rispettivamente le 2.452 tonnellate, le 846 tonnellate, le 310 tonnellate e le 104,5 tonnellate.

Tra le economie in via di sviluppo che nel 2023 “non hanno toccato” le proprie riserve auree ci sono l’Arabia Saudita con le sue 323 tonnellate di metallo giallo, il Brasile che ha accumulato 130 tonnellate di lingotti, l’Indonesia (79 tonnellate) e l’Argentina (62 tonnellate).

Infine ricordiamo che l’unico Paese del G20 che non dispone di riserve auree è il Canada.