Alla vigilia delle elezioni europee, che saranno tra il 6 e il 9 giugno 2024, i trattori, simbolo della protesta degli agricoltori europei, tornano a marciare su Bruxelles, in Belgio, “capitale” europea.
Si sono riuniti centinaia di agricoltori che fanno capo alle sigle sindacali più radicali guidati dall’associazione olandese Farmers Defence Force e il sostegno di vari leader europei nazionalisti. Il centro della manifestazione è stata all’Heysel, dove si trova la casa reale belga e l’Atomium, il monumento simbolo della città realizzato in occasione dell’Esposizione universale del 1958 e da qui la carovana si è spostata verso il Quartiere europeo dove si trovano le sedi della Commissione Europea e del Parlamento UE. Le sigle che hanno organizzato l’adunanza si aspettavano circa 5.000 manifestanti ma, secondo quanto dichiarato dalla Polizia di Bruxelles, sarebbero stati 1.200 con 500 trattori i partecipanti effettivi, un numero in ogni caso significativo.
Il messaggio portato dagli agricoltori è stato strettamente politico: “von der Leyen a casa” e “no al Green Deal”, accompagnato da un fitto lancio di petardi per una manifestazione che è stata in ogni caso pacifica e senza scontri con le forze dell’ordine. “Ursula e i suoi amici con belle cravatte hanno cercato in qualsiasi modo di renderci schiavi ma noi non molliamo, si decide il futuro dell’Europa, abbiamo il dovere di dare un segnale forte, vogliamo una politica che non pensa alla giacca e cravatta ma che abbia le mani sporche del nostro lavoro” ha detto, secondo quanto riportato da Il Messaggero, il leader di Agricoltori italiani, Salvatore Fais parlando dal palco della protesta aggiungendo: “Ci hanno incolpato di inquinare la terra, i vostri cieli, le vostre città, ci è stato detto di produrre di meno, ci è stata imposta una concorrenza sleale senza limiti, ci è stato imposto di fare parte di un Europa ma di quella sbagliata, quella che dovrebbe garantire un giusto reddito in tutti gli Stati e invece ci ha messo gli uni contro gli altri”.
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