Il Brasile oscura X, Musk: “Distruggono libertà di parola”

Nella notte tra 30 e 31 agosto è iniziato l'oscuramento del social X nel Paese sudamericano

Ormai è muro contro muro tra il magnate Elon Musk e la giustizia brasiliana. Tra il 30 e il 31 agosto l’accesso alla piattaforma ex Twitter, diventata X dopo l’acquisizione da parte del magnate di origine sudafricana, è stata oscurata in seguito alla disposizione della Corte suprema federale.

Il 28 agosto la stessa Corte aveva dato un ultimatum alla società: nominare un legale rappresentante in Brasile entro la notte tra il 29 e il 30 agosto, in questo modo sarebbe stata in linea con quanto prescritto dalla legge brasiliana che norma l’operato delle società tech estere nel Paese. La mancata nomina da parte di X ha portato al blocco. Oltre a questo, il 18 agosto era stato ordinato il blocco dei conti bancari di Starlink (altra società di Musk) per garantire il pagamento di multe per 3 milioni di euro inflitte a X e mai pagate.

Tutto era nato nella primavera del 2024 quando il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, lo stesso che ha poi emanato il provvedimento di oscuramente di X e di blocco dei conti di Starlink, aveva ordinato la chiusura di alcune decine di profili X che sarebbero stati legati a sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro e che avrebbero diffuso fake news e messaggi d’odio. Provvedimento a cui Musk aveva rifiutato di adeguarsi. Moraes aveva aperto così un’indagine per intralcio alla giustizia e stabilito che per ognuno dei profili che fosse rimasto aperto ci sarebbe stata da pagare una multa di 18.000 euro al giorno. Da qui la decisione di Musk di chiudere la sede brasiliana.

“La libertà di parola è il fondamento della democrazia, ma in Brasile uno pseudo giudice non eletto la sta distruggendo per motivi politici”, ha spiegato Musk – “Il regime in Brasile ha appena ordinato la sospensione di X entro 24 ore, imposto ai negozi di adeguarsi entro 5 giorni e l’introduzione di multe per l’uso di Vpn. Tutti si devono svegliare, sì, questo potrebbe accadere anche qui”, con riferimento agli Stati uniti.