Il Giappone entra nella corsa verso la Luna

Festina lente. La famosa locuzione latina, attribuita all’imperatore Augusto, può definire molto bene il programma spaziale del Giappone. Dopo un serie di rinvii, provocati da “inadeguate condizioni meteorologiche” il 7 settembre un razzo vettore giapponese H-IIA con a bordo un lander lunare e un satellite è stato finalmente lanciato con successo dal cosmodromo del Centro spaziale di Tanegashima. Inizialmente il lancio era stato programmato per il 26 agosto scorso.
Il Giappone ha tutti i requisiti per diventare il quinto Paese del mondo a sbarcare sulla Luna, dopo l’Unione Sovietica, gli Stati Uniti, la Cina e l’India. Ma lo sapremo soltanto tra 3-4 mesi. Tanto durerà il “viaggio” nello spazio verso la Luna (384.467 chilometri di distanza dalla Terra) della stazione automatica giapponese che dovrà far allunare la sonda-lander, battezzata Smart Lander for Investigating Moon (lander smart per esplorare la Luna, SLIM). Il programma del volo è stato ampliato all’analisi dello spazio dal satellite X-Ray Imaging and Spectroscopy Mission (missione di immagini e di spettroscopia a raggi X, XRISM), sul quale è stato installato un rivoluzionario telescopio a raggi X.
Il lancio spaziale giapponese ha fatto seguito al successo dell’analogo programma indiano. La missione di Nuova Delhi, Chandrayaan-3, è stata lanciata nello spazio il 14 luglio del 2023 dopodiché il 23 di agosto il lander Vikram con a bordo il mini rover Pragyan (26 chili sulla Terra e soli 4,29 chili sulla Luna) ha compiuto l’allunaggio vicino al polo Sud del nostro satellite. Dopo aver esplorato la superficie della Luna il 6 settembre il rover Pragyan è stato messo in ibernazione per risparmiare l’energia elettrica durante la lunga notte lunare, che durerà fino al 22 di settembre. “Il lander Pragyan è stato parcheggiato in modo sicuro accanto al lander Vikram. Speriamo nel loro risveglio, intorno al 22 settembre del 2023”, ha dichiarato un rappresentante dell’Agenzia spaziale indiana ISRO.