Nel piccolo paese del Sud est asiatico il 600.000 sono accorsi per il Santo Padre
Timor Est, piccolo stato dal 1,3 milioni di abitanti del sud est asiatico, è una delle tappe del viaggio di Papa Francesco tra Asia e Oceania. Oggi, ad assistere alla Messa del Santo Padre c’erano circa 600.000 persone, secondo quanto riportano le autorità locali, praticamente metà della popolazione.
A lungo colonia portoghese, e indipendente dall’Indonesia dal 2002, a Timor Est il 98% della popolazione professa la religione cattolica. Per il cardinale Carmo da Silva, arcivescovo della capitale Dili, che qui si aspettava fin dal 1989, quando ci fu la visita di Giovanni Paolo II. Allora il Pontefice spese parole a sostegno dell’indipendenza di questo piccolo Paese, oggi che l’indipendenza c’è Francesco avverte: “Attenti ai ‘coccodrilli’ che vogliono mordervi cambiandovi la cultura. Il popolo e i bambini sono la cosa più preziosa che avete. Qui è bello perché ci sono tanti bambini: siete un Paese giovane in cui in ogni angolo si sente pulsare, esplodere la vita”.
Non è mancato un riferimento al legno di sandalo, produzione locale tipica, e noto per il suo particolare profumo. Francesco ha fatto un parallelismo con il “profumo del Vangelo” che qui si sente forte e che “va diffuso contro tutto ciò che umilia, deturpa e addirittura distrugge la vita umana, contro quelle piaghe che generano vuoto interiore e sofferenza come l’alcolismo, la violenza, la mancanza di rispetto per la dignità delle donne”.