Il Papa ha salutato la Mongolia: “Grazie per la generosa ospitalità”

Papa Francesco ha lasciato la Mongolia, meta del 43-mo viaggio apostolico internazionale che lo ha visto pellegrino nella capitale Ulaanbaatar presso la piccola Chiesa della nazione centroasiatica. Lunedì 4 settembre l’A330 Ita Airways, con a bordo il Pontefice, il seguito e circa 70 giornalisti di diverse testate, è partito alle ore 12.03 locali (ore 06.03 in Italia) dall’aeroporto internazionale Chinggis Khan di Ulaanbaatar. Dopo nove ore e mezza di volo circa, il velivolo atterrerà nell’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino intorno alle 17.
L’evento centrale del viaggio apostolico è stata la Santa Messa che Francesco ha celebrato presso la “Steppe Arena”, lo stadio della capitale Ulaanbaatar.
Come scrive l’agenzia stampa Vatican News il Papa nella sua omelia ha ricordato che il “cuore del cristianesimo” non sta in nessuna forma di grandezza ma nella generosità che diventa dono per gli altri: nei deserti della vita siamo “nomadi di Dio”, Lui disseta ogni arsura interiore, ha detto il Pontefice rivolgendosi a molte migliaia di credenti cattolici, ortodossi, buddisti che si sono radunati nello stadio “Steppe arena”.
“Solo l’amore disseta veramente il cuore umano. E quale amore? Quello gratuito di Dio per l’uomo e quello che l’uomo, con pari gratuità, sa donare agli altri per Dio”, ha sottolineato Papa Francesco, che ha fatto della verità essenziale del cristianesimo il perno dell’omelia.
L’ultima tappa del viaggio di cinque giorni del Pontefice è stato l’incontro con gli operatori delle organizzazioni caritative e l’inaugurazione della “Casa della Misericordia” della capitale mongola. Al termine dell’incontro mattutino, il Vescovo di Roma è arrivato all’aeroporto di Ulaanbaatar, dove si è svolta la cerimonia di addio con la partecipazione delle autorità civili ed ecclesiastiche del Paese.
Lasciando la Mongolia, subito dopo il decollo, il Papa ha fatto pervenire al presidente della Mongolia, Khürel Sükh Ukhnaa, un telegramma in cui, a conclusione, esprime “ancora una volta, il senso di gratitudine” alle autorità e al popolo mongolo “per la calorosa accoglienza e la generosa ospitalità riservatami in questi giorni”. Francesco porge quindi il suo saluto assicurando le sue “continue preghiere per la pace, l’unità e la prosperità della nazione” e invocando “cordialmente su tutti voi abbondanti benedizioni divine”