Il paradosso cinese: mentre la produzione frena il PIL cresce

Il Prodotto interno lordo aumenta nel primo trimestre del 2024 sopra alle previsioni

Gennaio-marzo 2024: il commercio con l’estero +5%

Per l’Ufficio delle statistiche della Cina (National Bureau of Statistics of China, NBSC) l’economia cinese “è partita molto bene nel 2024”. Al termine dei primi tre mesi del 2024 il PIL della Cina ha registrato una crescita del 5,3%, ovvero dello 0,3-0,5% in più rispetto alle attese degli analisti e leggermente sopra ai risultati, registrati nell’ultimo trimestre dell’anno scorso (+5,2%). Il Governo cinese ha posto come target di crescita per tutto il 2024 “poco sopra il 5 per cento”. I risultati economici dei primi tre mesi rafforzano le aspettative che il Governo possa centrare i suoi obiettivi annuali.

Non può non preoccupare la situazione della produzione industriale cinese, vittima della guerra commerciale e tecnologica lanciata dagli Stati Uniti, nonché l’andamento dei consumi interni e delle vendite al dettagli, il tallone d’Achille dell’economia della Cina. Secondo i dati del NBSC, la produzione nei primi tre mesi del 20204 è salita del 4,5% su base annua, meno del 7% di gennaio-febbraio e sotto le stime del 5,4 per cento. Quanto alle vendite, la crescita è stata del 3,1%, meno del 4,5% atteso e in frenata sul 5,5% di gennaio-febbraio: si tratta del 14° mese di fila in rialzo, ma al passo più lento da luglio del 2023.

Nel primo trimestre il volume degli scambi commerciali della Cina con l’estero è aumentato su base annua del 5%, totalizzando 10.169 miliardi di yuan (1.404 miliardi di dollari circa). Le esportazioni nel periodo gennaio-marzo del 2024 sono cresciuti del 4,9% fino a 5.738 miliardi di yuan (792 miliardi di dollari), mentre l’import è salito del 5% fino a 4.432 miliardi di yuan (612 miliardi di dollari).

Per quanto riguarda la situazione del mercato immobiliare i prezzi delle nuove case nel Paese sono scesi a marzo al ritmo più veloce da agosto 2015, sottolineando le fragili condizioni del settore, nonostante gli sforzi di Pechino per aumentare la domanda con politiche di sostegno. Secondo i dati del NBSC i prezzi sono scesi del 2,2% su base annua, molto più dell’1,4% di febbraio.

Per scaricare il testo completo del rapporto del NBSC dal sito di Pluralia in inglese, ecco il link