Il popolo del Mali soffre la fame, l’FMI decide di aiutare

Per molti mesi soltanto la Russia ha inviato a questo Paese dell’Affrica Occidentale grano e fertilizzanti, Ora anche il Fondo monetario internazionale sene è accorto del problema e ha annunciato un finanziamento di emergenza

Assimi Goïta

La terribile siccità, attribuita al fenomeno meteorologico El Niño, minaccia la morte di fame a milioni di abitanti del Mali. Per molti mesi la Russia da sola ha inviato a questo e ad alcuni altri Paesi dell’Africa Occidentale aiuti umanitari, dal grano ai concimi chimici. Dopo una serie di appelli delle autorità del Mali e del presidente ad interim, Assimi Goïta, anche il Fondo monetario internazionale (FMI) si è accorto del problema e il 30 di aprile ha annunciato l’erogazione di un “prestito di emergenza di 120 milioni di dollari”.

In base all’accordo, ha scritto l’FMI in un comunicato stampa, il Paese africano riceverà tramite un sistema di Rapid Credit Facility (RCF) un “esborso che dovrebbe coprire i costi di fornitura alimentare e di accesso all’acqua pulita, alle strutture igienico-sanitarie e agli alloggi per gli sfollati”.

“I costi delle importazioni di beni essenziali come cibo e fertilizzanti in Mali sono aumentati a causa della stretta sui finanziamenti regionali e dei recenti shock geopolitici”, ha sottolineato il Fondo, sottolineando che le “prospettive economiche a breve termine del Paese africano sono incerte a causa delle gravi interruzioni dell’energia elettrica, delle preoccupazioni per la sicurezza, della minore produzione di oro rispetto alle previsioni”. Secondo le stime dell’FMI, dopo la crescita nel 2023 del 4,4% quest’anno il prodotto interno lordo reale del Mali, alle prese con la crescente insicurezza alimentare, aumenterà ancora del 3,8-4,0 per cento.

Le autorità del Mali hanno interrotto i legami militari e politici con la Francia a causa della crescente frustrazione per la mancanza di progressi nella lotta contro lo Stato Islamico (ISIS) dopo un decennio di cooperazione e si sono rivolte alla Russia per il supporto alla sicurezza nazionale. Come ha scritto il quotidiano “Politico”, le autorità russe hanno riorganizzato la compagnia militare privata “Wagner”, dopo la morte del fondatore, Evghenij Prigozhin, sette mesi fa. Uno dei gruppi, noto con il nome di “Africa Corps”, è stato dispiegato per missioni speciali in Africa. “Hanno già costretto l’amministrazione Biden a ritirare le forze degli Stati Uniti dal Niger e dal Ciad, e stanno sfidando le politiche di Washington in Paesi come la Repubblica Centrafricana, il Mali, il Burkina Faso e la Libia”, ha sottolineato il “Politico”.