In Argentina l’inflazione è “off limits”

La corsa dei prezzi al consumo spinge la Banca centrale dell’Argentina a emettere nuove banconote con tagli da 10.000 e 20.000 pesos

L’inflazione in Argentina del 2023 è stata la più alta del mondo. Secondo l’ultimo rilevamento mensile dell’INDEC, l’istituto nazionale argentino di statistica, nel mese di dicembre del 2023, difatti, l’inflazione è stata del 25,5% accumulando il 211,4% nei dodici mesi dello scorso anno, il dato più alto dall’iperinflazione del 1990, effetto principalmente della svalutazione del peso argentino, decisa dal Governo del nuovo presidente del Paese, Javier Milei.

L’Argentina ha dunque segnato un primato choc: nei dodici mesi del 2023 il Paese latinoamericano ha registrato l’inflazione più alta del mondo intero, superando così il 193% del Venezuela, e il +64,8% della Turchia.

La costante svalutazione della moneta locale, il peso, ha spinto la Banca centrale dell’Argentina (BCRA) ad annunciare l’emissione di nuove banconote del valore di 10.000 e 20.000 pesos. Attualmente il biglietto “più alto” in circolazione è quello da 2.000 pesos, equivalente a soli 2,46 dollari statunitensi.

Come ha scritto la BCRA in una nota, l’obiettivo dell’operazione è quello di “semplificare le transazioni che obbligano attualmente gli utenti a utilizzare ingenti quantità di banconote anche per gli acquisti più comuni”, e di “rendere più efficiente la logistica del sistema finanziario consentendo una riduzione significativa dei costi di trasporto del denaro in contanti”.

I media dell’Argentina hanno criticato la decisione, definendola come una “corsa contro il tempo”. E questo perché le nuove banconote saranno disponibili soltanto nel mese di giugno 2024, mentre con l’attuale ritmo di inflazione le “nuove denominazioni potrebbero già risultare insufficienti”.