In Australia social media vietati agli under 16

Alle piattaforme l'onere di impedire l'iscrizione sotto questa soglia di età

Canberra ha approvato un disegno di legge che vieta ai minori di 16 anni l’accesso ai social network. E’ una delle leggi più restrittive a livello globale che vuole porre un freno all’accesso dei minori ai social media che sono responsabili, secondo quanto dichiarato dal ministro alle Telecomunicazioni,
Michelle Rowland, della “sicurezza e della salute mentale” degli australiani. In particolare il Governo australiano vuole sposare l’onere dell’accesso e del controllo dalle famiglie alle società che gestiscono i vari spazi virtuali di comunicazione. “Spetta alle piattaforme di social media, non ai genitori o ai bambini, garantire che siano implementate le misure protettive”, ha spiegato Rowland e queste devono implementare “misure ragionevoli” per impedire ai giovani adolescenti di avere un loro account.

Secondo la normativa aziende come TikTok, Facebook, X, etc. possono incorrere in multe fino a 50 milioni di dollari australiani (poco meno di 31 milioni di euro) nel caso non impediscano l’accesso ai minori di 16 anni. Avranno un anno di tempo per adeguarsi alla nuova normativa. Deroghe sono previste per piattaforme che possono avere un’utilità anche per i giovani come Youtube e Whatsapp. Il ddl è passato alla Camera con 102 voti a favore e 13 contrari e poi al Senato con 34 voti favorevoli e 19 contrari.

Un portavoce di Meta in seguito all’approvazione del DDL ha spiegato: “Rispettiamo le leggi stabilite dal Parlamento australiano ma siamo preoccupati per il processo che ha portato ad un’approvazione così veloce della legge senza considerare adeguatamente le evidenze, ovvero ciò che il settore già ha messo in atto per garantire esperienze adeguate alle diverse età”, sottolineando che lo stesso Parlamento aveva ammesso che non c’è un nesso chiaro tra uso (abuso?) dei social e la salute mentale dei giovani australiani. “L’obiettivo è ora quello garantire una consultazione proficua rispetto a tutte le norme associate al disegno di legge, per garantire un risultato che sia tecnicamente realizzabile. Un’opzione semplice è la verifica dell’età effettuata a livello di sistema operativo e di app store che riduce le difficoltà e il numero di informazioni sensibili da condividere”, ha fatto sapere Meta.