Gli analisti dell’agenzia di valutazione internazionale Standard&Poor’s suonano l’allarme: nell’eurozona l’indice Pmi flash composito della produzione è sceso da 49,9 punti in giugno a 48,9 punti nelle prime settimane di luglio, registrando così il valore minimo degli ultimi otto mesi. Secondo le stime rese pubbliche lunedì 24 luglio l’indice Pmi manifatturiero nell’area dell’euro nel secondo mese dell’estate 2023 è sceso a quota 42,7 da 43,4, registrata lo scorso mese. Secondo gli analisti di S&P “si è trattato del valore minimo degli ultimi 38 mesi”.
Un’analisi dei dati che sono stati presentati da S&P Global, la produzione economica dell’eurozona dall’inizio di luglio “è diminuita al tasso più veloce degli ultimi otto mesi, segnalando un inizio piuttosto debole del terzo trimestre”. Oltre alla flessione dell’indice Pmi manifatturiero, l’indice composito dei servizi ha evidenziato un 48,9 confrontandosi con il precedente 49,9 e con le attese pari a 49,7 punti. Anche l’indice dei direttori agli acquisti del settore dei servizi è stato pari a 51,1, mentre quello precedente era di 52,0 e le previsioni hanno parlato di 51,5.
Vale a dire che il peggioramento delle previsioni degli indicatori flash che anticipano i possibili prossimi trend negativi delle attività economiche nella zona dell’euro hanno fatto temere nuove contrazioni, il che a sua volta potrebbe spingere le aziende a rinunciare ai propri piani produttivi e a rinviare a un futuro non meglio precisato nuove assunzioni del personale.
Sta invece diminuendo la pressione inflazionistica: i prezzi hanno registrato in luglio il rialzo più lento in quasi due anni e mezzo. Secondo S&P “a causa del crollo della domanda i prezzi di vendita delle aziende manifatturiere sono scesi a una velocità massima dalla crisi finanziaria del 2009, mentre il tasso d’inflazione del terziario e del terziario avanzato è sceso al livello minimo degli ultimi 21 mesi”.
“Il manifatturiero ha continuato ad essere il tallone d’Achille dell’eurozona. A luglio, i manifatturieri hanno di nuovo ridotto i loro livelli di produzione ad un tasso accelerato, mentre l’attività terziaria ha continuato ad espandersi, anche se ad un tasso molto più debole rispetto all’inizio dell’anno. “, ha dichiarato al canale televisivo Business24 , chief economist presso Hamburg Commercial Bank, Cyrus de la Rubia.