Nomura Institute (Giappone): "Per tutto il 2024 l’economia della Cina continuerà a soffrire una domanda interna debole”
Dopo sei mesi consecutivi di contrazione, in febbraio del 2024, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) in Cina è cresciuto per la prima volta dello 0,7% su base annuale. Secondo i dati appena pubblicati dall’Ufficio nazionale di statistiche della Cina (National Bureau of Statistics of China, NBSC) lo scorso mese la crescita dei prezzi al consumo è stata di circa lo 0,4%, ovvero leggermente superiore a quella stimata dagli economisti cinesi. Intanto il tasso d’inflazione generale è aumentato dell’1% rispetto al mese di gennaio 2024, quando aveva già registrato un aumento dello 0,3%, mentre quello d’inflazione di “fondo”, che non tiene conto dei prezzi di né di generi alimentari ne dell’energia, è aumentato dell’1,2% su base annuale.
Secondo gli analisti, interpellati dal quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post”, l’aumento dei prezzi al consumo, sarebbe stato legato in primo luogo al Capodanno lunare, noto anche come “Festival della Primavera”, la principale festività pubblica in Cina, che quest’anno si è celebrato a febbraio mentre nel 2023 era caduto a gennaio.
Invece l’indice dei prezzi alla produzione è calato a febbraio del 2,7% su base annua e dello 0,2% mese su mese, dopo aver registrato in gennaio una contrazione del 2,5 per cento. Secondo un comunicato stampa del NBSC il mese di febbraio del 2024 “è diventato il 17° mese consecutivo di declino dei prezzi alla produzione”.
In un recente rapporto gli analisti dell’autorevole Centro studi giapponese Nomura Institute hanno scritto che nel corso di tutto il 2024 l’economia della Cina continuerà a soffrire una domanda interna “ancora debole”, con una crescita dei prezzi al consumo limitata allo 0,4% e un’inflazione dei prezzi alla produzione in contrazione dello 0,8 per cento.