Migliaia di tonnellate di generi alimentari sono state lasciate a marcire a bordo delle navi bloccate nei porti finlandesi
Lo sciopero nazionale in Finlandia ha paralizzato lunedì 11 marzo il lavoro di praticamente tutti i porti marittimi del Paese nordico. I lavoratori portuali hanno incrociato le braccia per protestare contro le profonde riforme del lavoro e del sistema pensionistico, lanciate dal Governo del primo ministro Petteri Orpo.
Gli operai portuali hanno smesso di scaricare le navi cargo in arrivo in Finlandia. Come hanno annunciato i sindacati finlandesi lo sciopero potrà durare almeno due settimane. Le autorità e il business stanno lavorando di fantasia per salvare almeno una parte di prodotti che non possono essere conservati a lungo. La protesta minaccia di causare molti disagi alla vita quotidiana del Paese.
I sindacati finlandesi protestano da molti mesi contro i tagli significativi al welfare – noto per essere molto generoso – nonché per la revisione delle regole sulla contrattazione collettiva e per le restrizioni al diritto di sciopero. Il Governo di coalizione del primo ministro conservatore Petteri Orpo insiste che tali riforme sono indispensabili per aumentare la produttività e ridurre il deficit fiscale, e così mantenere l’economia finlandese competitiva e sostenibile a livello globale.