Germania: contrattazione collettiva in Volkswagen si conclude con un nulla di fatto.
Si è concluso in Germania senza alcun risultato il quarto ciclo delle tesissime trattative tra la dirigenza della casa automobilistica tedesca Volkswagen, il sindacato di categoria IG Metall e il Comitato aziendale. I colloqui, durati per oltre sette ore, sono state centrate sulla decisione dei vertici manageriali di Volkswagen di chiudere tre fabbriche per ridurre drasticamente i costi operativi e per aumentare la competitività delle auto tedesche nei confronti dei produttori cinesi del settore automotive.
Mentre i leader sindacali promettono nuove manifestazioni di massa, il capo del team dei negoziatori di Volkswagen, Arne Meiswinkel, ha dichiarato che “entrambe le parti sono ancora lontane anni luce da una soluzione praticabile”.
Di fronte alle minacce degli operai di fermare le catene di montaggio i top manager di Volkswagen hanno promesso come sempre “di prendere le richieste dei lavoratori in seria considerazione”. Un prerequisito fondamentale dei dipendenti di Volkswagen che rischiano nuovi licenziamenti di massa è la rinuncia alla chiusura degli stabilimenti. “L’onere di far fronte agli investimenti futuri non deve essere scaricato unilateralmente sui dipendenti”, hanno dichiarato il presidente del Comitato aziendale di Volkswagen, Daniela Cavallo, e il negoziatore capo da parte del sindacato IG Metall, Thorsten Groeger (nella foto).
Cattive notizie per chi vive con il proprio lavoro arrivano anche dall’altra parte de La Manica: nel 2024 le assunzioni nel Regno Unito sono diminuite molto più rapidamente, rispetto alla stessa Germania e ad altre grandi economie dell’Europa, con la quantità di annunci di lavoro che risulta inferiore del 13% rispetto ai livelli pre-pandemia del Covid-19, e addirittura in calo dell’inaccettabile 23% rispetto a un anno fa.
Come scrive il quotidiano britannico “Financial Times” il “calo è particolarmente marcato nei settori tecnologici e professionali” nei quali le offerte di lavoro per lo sviluppo del software, per il design informatico e per la comunicazione sono calate del 40% rispetto ai livelli registrati nel 2019. Secondo Jack Kennedy, economista senior presso l’ufficio londinese di “Indeed”, l’agenzia globale per chi cerca lavoro, “il Regno Unito sta affrontando venti contrari più forti rispetto ad altri Paesi, causati da una pressione maggiore sul costo della vita, incertezze politiche e un sentiment imprenditoriale debole”.