Un’inchiesta giornalistica della Reuters: è una regola non scritta ma ferrea, non assumere donne sposate, perché “hanno troppi problemi”
Per le donne indiane essere assunte e poter lavorare presso la fabbrica di Foxconn a Sriperumbudur, nei pressi della città di Chennai (ex Madras), significa vincere un biglietto quasi d’oro per uscire dalla povertà estrema. L’azienda multinazionale taiwanese, la più grande produttrice di componenti elettronici e di gadget al mondo, che in India assembla gli iPhone dell’ultima generazione, offre ai propri dipendenti vitto, alloggio e uno stipendio mensile di circa 200 dollari, più o meno in linea con il PIL pro capite dell’India. Il Governo indiano del premier, Narendra Modi, fa di tutto per far spostare le produzioni dalla Cina in India, un modo per contribuire a migliorare gli standard di vita in un Paese, dove una parte consistente della popolazione di 1,4 miliardi di persone vive ancora al di sotto del livello minimo di sussistenza.
Ma c’è un problema: un’inchiesta dell’agenzia Reuters, pubblicata sul suo sito, ha rivelato che Foxconn – uno dei principali produttori di dispositivi Apple – ha sistematicamente “escluso le donne sposate dai posti di lavoro nel suo principale stabilimento indiano di assemblaggio di iPhone, sulla base del corollario che le mogli hanno maggiori responsabilità familiari rispetto alle donne non sposate”.
La Reuters ha intervistato un tale Paul S., ex dirigente delle risorse umane presso Foxconn India, secondo cui “i dirigenti dell’azienda trasmettono verbalmente le regole alle agenzie di reclutamento indiane, incaricate da Foxconn di scovare candidati, presentarli per colloqui e assumerli”. L’opinione dell’azienda è che ci sono “molti problemi dopo il matrimonio”, ha spiegato Paul, compreso il fatto che “hanno figli” e quindi “i fattori di rischio aumentano quando si assumono donne sposate”.
L’inchiesta giornalistica della Reuters ha suscitato una forte reazione negativa dei media in India e in molti altri Paesi asiatici, dove apparentemente esistono gli stessi problemi. Come ha scritto il quotidiano indiano Times of India “per essere assunte molte donne nascondono il fatto di essere sposate e addirittura non aggiornano dopo il matrimonio le proprie carte d’identità”.