India: due mesi di Modi e la corsa dei prezzi frena

A luglio l’inflazione al consumo è scesa al livello più basso degli ultimi 5 anni

All’inizio del terzo mese di lavoro del nuovo Governo del premier indiano, Narendra Modi, il ministero della Statistica dell’India ha pubblicato alcuni dati molti rassicuranti sulla situazione dei prezzi in India. In luglio il tasso d’inflazione, basato sull’indice dei prezzi al consumo, è sceso a quota del 3,54% su base annua, il livello più basso degli ultimi 5 anni. Come ha precisato un rappresentante del ministero ai giornalisti, nelle “aree rurali dell’India è stato registrato il 4,1% mentre in quelle urbane la corsa dei prezzi ha rallentato fino al 2,98 per cento”.

Nel mese precedente il tasso d’inflazione era stato pari al 5,08% su base annua, mentre un anno fa, – a luglio del 2023 – il dato è stato pari al 7,44 per cento. Come ha ricordato la stampa indiana, “l’obiettivo fissato dalla Banca centrale indiana (Reserve Bank of India, RBI), è del 4% mentre il margine di crescita/diminuzione è stato fissato al 2 per cento”.

L’8 agosto il Comitato di politica monetaria del Governo Modi ha lasciato invariato al 6,5% il tasso di riferimento, e anche il tasso repo, in base al quale il Regolatore concede prestiti a breve termine di tempo agli istituti di credito dell’India.

Anche l’inflazione all’ingrosso in India è scesa su base annua in luglio a quota del 2,04% dal 3,36% registrato a giugno. Ma è cresciuto rispetto ai dati del luglio 2023, il mese in cui l’inflazione all’ingrosso era stata pari all’1,23 per cento. In un comunicato stampa il ministero del Commercio e dell’Industria dell’India ha scritto che “il tasso positivo di luglio 2024 è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dei generi alimentari, dei prodotti alimentari, degli oli minerali, del petrolio greggio e del gas naturale, di altri prodotti industriali”. I beni primari hanno registrato un indice del 3,08%, ovvero una diminuzione del 5,7% rispetto ai risultati del mese precedente.