India vuole diventare Paese-leader globale nell’elettronica e nei semiconduttori

Il premier indiano, Modi: “Dopo la ‘diplomazia del petrolio’, è arrivato il momento della ‘diplomazia del silicio’”.

Narendra Modi

L’India, che negli ultimi anni attrae come base produttiva i giganti dell’hi-tech del mondo, dagli USA a Taiwan, “è destinata a svolgere un ruolo importante nel guidare l’industria globale dei semiconduttori” e più in generale l’industria elettronica. Parola del primo ministro indiano, Narendra Modi, che è intervenuto all’inaugurazione della conferenza annuale “Semicon India” nello Stato dell’Uttar Pradesh.

Quest’anno la conferenza, alla quale partecipano oltre 250 espositori e 150 relatori tra cui i massimi dirigenti dei big globali dei semiconduttori ed esperti del settore, ha come titolo “Dare forma al futuro dei semiconduttori”. Nei tre giorni di lavori (12-14 di settembre), il Governo di Nuova Delhi presenterà le “potenzialità dell’India come hub globale per la progettazione, la produzione e lo sviluppo tecnologico dei semiconduttori”.

“L’India – ha sottolineato Modi – contribuisce attualmente per il 20% alla progettazione di semiconduttori nel mondo, una quota che sta crescendo costantemente”. Oltre alla produzione di semiconduttori l’India sviluppa attivamente l’industria dell’’elettronica, che attualmente ha un valore di 150 miliardi di dollari per salire a quota 500 miliardi di dollari entro la fine del decennio, con la creazione di sei milioni di posti di lavoro. “Il nostro obiettivo è che il 100% della produzione elettronica avvenga in India. L’India produrrà semiconduttori, microprocessori e anche molti altri tipi del prodotto finito”, ha sottolineato Modi, ricordando le “misure del suo Governo, tra cui un supporto finanziario del 50%, cui si aggiungono i contributi dei Governi dei singoli stati, per la creazione di stabilimenti per la produzione di semiconduttori”. Grazie a queste politiche l’India ha attratto investimenti per un valore di circa 18 miliardi di dollari.

“Il mio Governo – ha detto infine Modi – sta lavorando anche alle esenzioni doganali e alle aste per i minerali essenziali. Inoltre, è impegnato in collaborazioni internazionali, nell’ambito della Cornice economica dell’Indo-Pacifico (IPEF), dell’Iniziativa della catena dei semiconduttori nell’ambito del Dialogo quadrilaterale di sicurezza (QUAD) e con Singapore. Dopo la ‘diplomazia del petrolio’, è arrivato il momento della ‘diplomazia del silicio’”.