Industria dei microchip di Taiwan: valore 135 miliardi di dollari nel 2024

La produzione dei microchip avanzati non è all’altezza dello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale. Sam Altman, cofondatore di OpenAI, ha annunciato un piano per rastrellare da 5 a 7 trilioni di dollari per rimodellare la catena di fornitura dei microchip super avanzati.

Nonostante le crescenti preoccupazioni per il trasferimento delle produzioni di componenti elettronici da Taiwan in Giappone e negli Stati Uniti, l’industria locale dei semiconduttori dell’isola “sta bene” e nel 2024 dovrà essere valutata 135 miliardi di dollari. A questa conclusione sono arrivati gli analisti del Centro studi e di consulenza finanziaria “Market Intelligence and Consulting Institute” (MIC), con sede a Taipei.

Queste previsioni sono state annunciate a un seminario, organizzato dal MIC, nel corso del quale sono stati analizzati la situazione attuale e le prospettive di sviluppo dell’industria dei semiconduttori a Taiwan e nel mondo, alla luce degli “aggiustamenti delle scorte e dei cambiamenti nella domanda e nell’offerta a livello globale”. Secondo gli analisti del MIC, la crescita dell’industria dei microchip continuerà a “beneficiare della domanda a lungo termine di vari settori”, tra cui la produzione di auto, di smartphone, ma soprattutto lo sviluppo accelerato dell’intelligenza artificiale (IA). Nello specifico, le entrate generate dall’industria taiwanese dei cosiddetti “wafer” (una sottile fetta di materiale semiconduttore, come ad esempio un cristallo di silicio, sulla quale vengono realizzati dei chip) dovrebbero aumentare del 15% su anno nel 2024, mentre quelle derivanti dai chip di memoria potrebbero registrare un incremento almeno del 20 per cento.

Un rapporto speciale del MIC è stato dedicato al legame tra lo sviluppo accelerato dell’intelligenza artificiale e la produzione dei microchip particolarmente avanzati. Sam Altman, cofondatore di OpenAI, ha recentemente annunciato la sua intenzione di raccogliere da 5 a 7 trilioni di dollari per rimodellare la catena di fornitura dei semiconduttori, con l’obiettivo di affrontare il problema della carenza di chip nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. E la ricerca condotta dal MIC ha analizzato i potenziali impatti e le conseguenze del piano Altman sull’industria dei semiconduttori e sul più ampio panorama dello sviluppo dell’IA, affrontando sia le sfide che le opportunità.