Inflazione detta le regole ai francesi: a -11,4% la spesa alimentare

Addio alla Francia, il Paese dei buongustai: il tradizionale comportamento alimentare dei francesi è scosso dall’aumento dei prezzi.

Per far fronte all’inflazione galoppante le famiglie francesi devono stringere drasticamente la cinghia. La voce più colpita dei budget famigliari è stata quella dei generi alimentari. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto francese delle statistiche INSEE, “nel periodo compreso tra l’ultimo trimestre del 2021 e il secondo trimestre del 2023, il volume della spesa alimentare dei francesi è diminuito dell’11,4%”. Si tratta di un calo senza precedenti: non era mai successo sin dal 1980, l’anno in cui l’Istituto francese cominciò a raccogliere e a sistematizzare questa tipologia di dati statistici.
I ceti medi della Francia sono stati costretti a modificare le proprie abitudini di consumo: secondo un’analisi dell’agenzia sociologica Nielsen “un francese su tre ora limita i propri acquisti di cibo e altri beni di prima necessità”. Per risparmiare molte famiglie francesi decidono di saltare sempre più pasti.
Secondo l’INSEE a luglio 2023, in Francia l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1% su base mensile, dopo il +0,2% di giugno. Su base annua i prezzi al consumo sono aumentati del 4,3% a luglio 2023, dopo il +4,5% di giugno. L’INSEE ha segnalato un modesto rallentamento della corsa dei prezzi degli alimentari (+0,1% in luglio dopo il +0,3% in giugno). Invece accelerano quelli dei servizi (+1,5% dopo il +0,2%), in particolare quelli dei trasporti (+11,0% dopo il +1,6%). Nel secondo trimestre del 2023 il tasso di disoccupazione in Francia ha raggiunto quota del 7,2 per cento.
Alcuni economisti indipendenti, come François Geerolf, hanno accusato l’INSEE di “sottostimare” le cifre riguardanti l’inflazione in Francia, citando i dati “più allarmanti” dell’agenzia Eurostat. “L’indice dei prezzi CPI, pubblicato dall’INSEE (e che funge da riferimento per quasi tutte le indicizzazioni in Francia) sottostima l’inflazione rispetto all’IPCA pubblicato dall’Eurostat, secondo la quale in luglio l’indice dei prezzi al consumo in Francia è aumentato del 5% e non del 4,3%”. IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i Paesi dell’Unione Europea, ingl. Harmonised Index of Consumer Prices) è la media ponderata degli indici dei prezzi al consumo degli Stati della UE che hanno adottato l’euro.
E infine il canale televisivo francese BFMTV ha condotto un sondaggio in proprio: “A causa dell’inflazione molti francesi hanno cambiato le proprie abitudini nel fare la spesa: in primo luogo si va a cercare prezzi ridotti, sconti di vario tipo, si approvvigiona nei supermarket delle maggiori catene, dove i prezzi sono più abbordabili rispetto ai tradizionali negozi francesi di generi alimentari, mentre la qualità del cibo purtroppo è passata al secondo piano”.