Crescita mensile lieve, ma oltre le previsioni degli economisti. Vladimir Putin: la Russia preferirebbe Biden rispetto a Trump come presidente degli Stati Uniti.
Non si ferma la corsa dei prezzi al consumo negli Stati Uniti: in gennaio 2024 il tasso d’inflazione ha registrato una moderata riduzione ma ha superato di parecchio l’obiettivo del 2% posto dal Federale Reserve come condizione sine qua non per la revisione al ribasso dei tassi di riferimento che attualmente si trovano a quote “proibitive” del 5,25-5,5%. In gennaio il tasso d’inflazione negli USA è stato del 3,1% su base annua, un risultato che ha disatteso le aspettative del Governo americano di un calo almeno al di sotto del 3 per cento.
Come scrivono i giornali americani “questa situazione si verifica in un momento in cui l’aumento del potere d’acquisto è diventato un punto focale della lotta politica per la prossima presidenza degli Stati Uniti, mettendo sotto pressione la leadership di Joe Biden”. L’82enne presidente americano, criticato per la “memoria debole”, ha improvvisamente ricevuto sostegno del Cremlino. In un’intervista al canale televisivo russo Rossija1, il presidente, Vladimir Putin, ha dichiarato che “Biden è più esperto di politica” e per questo la Russia preferirebbe lui rispetto a Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti. Per Putin l’attuale inquilino della Casa Bianca non è soltanto più esperto, ma “è anche più prevedibile, perché è un politico della vecchia scuola”, ha detto Putin, aggiungendo che invece “Trump è stato definito un politico non sistemico, ha la sua propria opinione su come gli Stati Uniti dovrebbero sviluppare le relazioni con i loro alleati”. Putin ha sottolineato però che la Russia “è pronta a lavorare con qualsiasi presidente degli Stati Uniti”, mentre nel momento attuale sarebbe “scorretto interferire” nella campagna elettorale americana.
Tornando all’inflazione americana i dati hanno indicato una decelerazione rispetto al 3,4% del dicembre 2023, suggerendo un aumento dei prezzi meno marcato di quanto visto negli ultimi mesi.
Ma un’analisi dei dettagli ha permesso di notare però che i prezzi negli USA hanno visto un’escalation dello 0,3% in soli 30 giorni – da dicembre a gennaio – superando la previsione al rialzo dello 0,2% del periodo precedente. Questo aumento ha colto di sorpresa gli analisti, che si aspettavano appunto un incremento più limitato, al 0,2%, con una proiezione su base annuale ancor più ottimistica al 2,9 per cento.