Invasione ucraina a Kursk: il Vaticano intensifica il dialogo di pace con Pechino

La Santa Sede e la Cina hanno manifestato grande preoccupazione per la recente escalation del conflitto che si è spostato in terra russa. Il Parlamento ucraino sta per per approvare definitivamente la criticata legge, che vieterà la presenza nel Paese della Chiesa ortodossa ucraina, subordinato al Patriarcato di Mosca.

Li Hui e Matteo Zuppi

Mentre nella regione russa di Kursk si continua a combattere, mercoledì, 14 agosto, si è tenuta “una cordiale conversazione” tra Li Hui, rappresentante speciale del Governo cinese per gli Affari Euroasiatici, e il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI) e inviato speciale del Papa per le missioni di pace a Kiev, Mosca, Washington e Pechino. Come è stato annunciato in un comunicato stampa della Santa Sede “nel corso della telefonata è stata manifestata grande preoccupazione per la situazione e la necessità di favorire il dialogo tra le Parti, con garanzie internazionali adeguate per una pace giusta e duratura”.

Come ha ricordato il sito “Vatican News” il cardinale Zuppi era stato inviato nel 2023 da Papa Francesco con l’obiettivo di contribuire ad “allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace”. Tra giugno e luglio il presidente della CEI si era recato a Kiev, Mosca e Washington dove aveva incontrato rappresentanti politici ed ecclesiastici. A settembre dello scorso anno, Zuppi si era recato poi a Pechino dove aveva avuto un colloquio proprio con Li Hui e con i vertici del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese sulla guerra in Ucraina e la “necessità di unire gli sforzi per favorire il dialogo e trovare percorsi che portino alla pace”.

Successivamente allo scambio delle opinioni sul conflitto armato russo-ucraino, in un articolo, pubblicato sul quotidiano “Avvenire” giovedì, 15 agosto, il cardinale si è soffermato sulle ferite di oggi del mondo: “La Madre conosce il dolore e il suo dolore ci fa capire quello di chi è nella sofferenza. L’Assunta, oggi, è sempre mater dolorosa con le ‘sette spade’ che le trafiggono il cuore – quante immagini di Maria ci sono nei nostri Paesi – particolarmente in Russia e in Ucraina, in Terra Santa, in Medio Oriente, in Africa e dovunque nel mondo si accendono guerre colpevoli e sprofondano vittime innocenti”, ha scritto il cardinale Zuppi.

“Per una madre non c’è classifica di dolore e, come ci disse la mamma di un ostaggio israeliano ancora nelle mani di Hamas, non vuole che il suo dolore provochi altro dolore. Sento risuonare la gravità delle parole del grande Patriarca Atenagoras: ‘Chiese sorelle, Popoli fratelli’. Ma noi, questo orizzonte, fatichiamo a vederlo nelle contrapposizioni e nelle ostilità che sembrano crescere invece di diminuire. È vero anche che la divisione delle Chiese diminuisce la fraternità tra i popoli”.

Il 12 di agosto Kiev ha annunciato che entro la fine del mese, al più tardi all’inizio di settembre, il Parlamento ucraino approverà in seconda e in terza lettura la legge che vieterà definitivamente la presenza nel Paese della Chiusa ortodossa ucraina, subordinata al Patriarcato di Mosca.