Iran: Non vogliamo escalation ma puniremo Israele

Secondo Anthony Blinken un attacco potrebbe avvenire nelle prossime 24-48 ore

Una risposta dell’Iran all’uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran deve esserci per “punire Israele” ma al tempo stesso l’obiettivo non è quello di creare un’escalation. “L’Iran cerca di stabilire la stabilità nella regione, ma questo avverrà solo punendo l’aggressore e creando un deterrente contro l’avventurismo del regime sionista”, ha spiegato Nasser Kanaani, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, secondo quanto riporta Reuters.

Kanaani si è anche rivolto alla comunità internazionale che avrebbe fallito nel tentativo di mantenere stabile la regione e agli Stati uniti invitandoli a smettere di sostenere Israele. Anche il comandante supremo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, Hossein Salami, ha spiegato che Israele sarà puntio a “tempo debito”.

Secondo quanto spiegato dal segretario di Stato americano, Anthony Blinken il 5 agosto, un’azione iraniana potrebbe essere possibile già nelle prossime “24-48 ore”. Sempre per il 5 agosto il ministero degli Esteri iraniano ha convocato gli ambasciatori e i capi delle missioni residenti a Teheran per un incontro con il ministro degli Esteri ad interim Ali Bagheri Kani. Per mercoledì 7 agosto è prevista invece una riunione di emergenza dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica.

Il media kuwaitiano Al-Jarida, riportando una fonte del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, ha affermato che una delegazione americana sarebbe andata in Iran con la mediazione dell’Oman per cercare di richiamare alla calma.
Joe Biden nella serata del 5 agosto avrà un colloqui con il re di Giordania Abdullah II e poi si riunirà con il suo staff nella situation room, per discutere degli sviluppi della situazione mediorientale.