Israele, attacco all’Iran: droni sulla base militare di Esfahan

Israele ha risposto nelle prime ore del 19 aprile al recente attacco dell’Iran lanciando droni su una base militare vicino alla città di Esfahan, nell’Iran centrale. E’ la base ospita da  flotta di F-14 Tomcat di produzione statunitense che erano stati acquistati prima prima della rivoluzione islamica del 1979.

Nella zona ci sono varie centrali nucleari e siti legati ai progetti atomici iraniani, tra cui l’impianto sotterraneo di arricchimento di Natanzsia che più volte Israele avrebbe cercato di sabotare quando tra i due Paesi si combatteva una “guerra ombra”. Sia l’Iran che l’AIEA hanno rassicurato che dopo il raid non c’è stato nessun danno agli impianti.

Gli Stati uniti hanno spiegato di non aver appoggiato il raid attribuito a Israele anche se erano stati informati, al contrario di quanto successo il 1 aprile con l’attacco al consolato di Damasco che ha innescato la recente rappresaglia iraniana, l’attacco con missili e droni su Israele a cui quest’ultimo raid sarebbe la risposta.

I primi commenti israeliani arrivano attraverso il Washington Post con una fonte di Tel a Viv che avrebbe definito l’attacco “Un segnale all’Iran che Israele ha la capacità di colpire all’interno del Paese”. Su X invece il falco Ben Gvir, ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader di destra radicale, ha definito “moscio” l’attacco di questa notte.