Sa'ar: le decisioni di Dublino sono "anti israeliane"
Gideon Sa’ar, ministro degli Esteri di Israele, ha fatto sapere che sarà chiusa l’ambasciata israeliana di Dublino, in Irlanda. La decisione è una risposta alla decisione del governo irlandese di sostenere la causa per genocidio intentata dal Sudafrica contro Israele alla Corte internazionale di giustizia. Già in precedenza l’Irlanda con altri Paesi europei come Spagna, Slovenia e Norvegia aveva espresso la volontà di riconoscere formalmente lo stato Palestinese. E nei primi giorni di dicembre da Dublino era arrivata la notizia di un intervento per chiedere alla Corte di giustizia di ampliare ciò che rientra nella definizione di genocidio per estenderla quindi alle azioni dell’esercito israeliano a Gaza.
Così Sa’ar ha spiegato la volontà di chiudere l’ambasciata “alla luce delle estreme politiche anti-israeliane del governo irlandese. L’Irlanda ha oltrepassato ogni linea rossa nelle sue relazioni con Israele”, aggiungendo che le azioni di Dublino esprimono “delegittimazione e demonizzazione dello Stato ebraico”.
Il primo ministro irlandese, Simon Harris, ha definito “deplorevole” la scelta di chiudere l’ambasciata puntualizzando che le azioni del suo Governo non sono contro Israele ma a favore della pace condividendo le preoccupazione del suo ministro degli Esteri, Micheal Martin, che ha spiegato: “Siamo preoccupati che un’interpretazione molto restrittiva di ciò che costituisce un genocidio porti a una cultura d’impunità in cui la protezione dei civili è ridotta al minimo”.