Israele consente ai cittadini Usa l’ingresso senza visto

Israele consentirà a tutti i cittadini degli Stati Uniti, compresi quelli che vivono o si trovano momentaneamente nei territori palestinesi, l’ingresso senza visto nell’ambito di un accordo di reciprocità, firmato il 19 luglio a margine della visita del presidente israeliano, Isaac Herzog, negli Stati Uniti.

Da oggi, giovedì 20 luglio 2023, tutte le persone con in mano il passaporto degli Stati Uniti potranno entrare nello Stato di Israele senza visto. Saranno i benvenuti tutti i cittadini statunitensi, compresi i cittadini con doppia nazionalità e i cittadini statunitensi che vivono in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Successivamente, quando Israele sarà accettato nel programma Visa Waiver Program, anche ai cittadini israeliani sarà permesso di entrare negli Stati Uniti senza visto.
Fino a oggi, i palestinesi con cittadinanza statunitense non potevano entrare in Israele attraverso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv senza richiedere e ottenere il visto d’ingresso. L’unica possibilità per loro era stata di dover passare per la vicina Giordania.
Attualmente i cittadini di 40 Paesi del mondo possono entrare negli Stati Uniti senza visto se si tratta di brevi soggiorni per turismo o business.
“Si tratta di un traguardo importante, che ci avvicina al pieno rispetto dei requisiti del governo americano per la candidatura al Visa Waiver Program”, ha dichiarato ai media un portavoce dello ufficio del premier, Benjamin Netanyahu. Israele ha chiesto per anni di far parte di questo programma. Ma il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, ha detto che l’attuazione dell’accordo da parte di Israele “sarà costantemente monitorata da Washington”, dopodiché entro il 30 di settembre sarà deciso se Israele potrà finalmente esservi incluso.
L’accordo è stato siglato a margine della visita ufficiale del presidente israeliano, Isaac Herzog, a Washington, nel corso della quale ha cercato di attenuare le tensioni tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro Benjamin Netanyahu, accusato da Washington di “posizioni estreme”.